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Un progetto innovativo per iscrivere al servizio sanitario le persone senza fissa dimora

In Italia, il diritto alla salute è un principio fondamentale sancito dalla Costituzione, ma la realtà per molte persone senza dimora è ben diversa. Chi vive per strada si trova spesso escluso dall’anagrafe comunale, perdendo così non solo la registrazione ufficiale, ma anche l’accesso ai servizi essenziali, tra cui il Servizio sanitario nazionale. Questo fenomeno non è solo una questione di burocrazia; si traduce in una palese disuguaglianza per una parte vulnerabile della popolazione, già emarginata per motivi sociali ed economici.

Secondo l’Istat, si stima che circa 500.000 persone siano senza dimora in Italia. Di queste, solo un quinto riesce a ottenere una residenza fittizia, un processo che si rivela complicato e spesso arbitrario. Di conseguenza, molti di loro si trovano costretti a ricorrere esclusivamente al Pronto soccorso in caso di necessità mediche, senza poter accedere a cure continuative o preventive.

Un progetto sperimentale per l’iscrizione

Per affrontare questa situazione, lo scorso novembre il Parlamento italiano ha approvato all’unanimità la legge n. 176/2024, che prevede l’istituzione di un fondo di circa 2 milioni di euro. Questo fondo è destinato a sostenere un progetto sperimentale che consentirà l’iscrizione delle persone senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali, per un periodo che si estenderà fino al biennio 2025-26.

Marco Furfaro, deputato del Partito Democratico e primo firmatario della legge, ha sottolineato l’importanza di questo intervento, affermando che “le persone non sono né la propria malattia, né la propria povertà”. Questo progetto rappresenta un punto di partenza fondamentale per garantire assistenza sanitaria a chi ne ha più bisogno. Durante un recente incontro a Milano, organizzato dalla Fondazione Roche e dall’Associazione Avvocato di Strada, sono stati discussi gli aspetti e le implicazioni di questa iniziativa, coinvolgendo diversi attori del settore.

Le statistiche attuali

Il censimento Istat ha rivelato che attualmente ci sono quasi 100.000 persone senza tetto registrate all’anagrafe, che hanno quindi accesso al sistema sanitario pubblico. Tuttavia, la cifra totale delle persone che vivono in situazioni di precarietà è ben più alta. Oltre ai senza tetto, si contano anche coloro che vivono in campi attrezzati o insediamenti spontanei. Queste persone sono spesso escluse dall’assistenza sanitaria, se non in caso di emergenza. Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di Strada, ha evidenziato come l’unica possibilità per queste persone sia rappresentata dal pronto soccorso, che però non è attrezzato per fornire cure continuative per malattie croniche come il diabete o le epatiti.

Obiettivi e sostenibilità del progetto

Il progetto di legge si concentrerà inizialmente sulle città metropolitane, come Roma, Milano, Napoli e Torino, permettendo così ai cittadini italiani e agli stranieri con permesso di soggiorno di iscriversi al Servizio sanitario nazionale. Questo garantirà loro l’accesso a un medico di base o a un pediatra di libera scelta, oltre a poter usufruire delle prestazioni sanitarie comprese nei livelli essenziali di assistenza (Lea).

Un aspetto cruciale di questa iniziativa è il riconoscimento che il diritto alla salute non può essere subordinato alle necessità di bilancio pubblico. La Corte Costituzionale ha chiarito che le esigenze finanziarie non possono compromettere il diritto alla salute, considerato un ambito inviolabile della dignità umana, in particolare per le persone in condizioni economiche disagiate. Tuttavia, il Parlamento ha anche affrontato la questione della sostenibilità economica del sistema sanitario. È stato evidenziato come il costo di un intervento di pronto soccorso sia spesso molto superiore a quello di una visita presso un medico di medicina generale, rendendo la legge non solo un atto di giustizia sociale, ma anche una misura di buon senso economico.

Mumolo ha dichiarato che la battaglia per garantire il diritto alla salute a tutti è iniziata 15 anni fa, e ora la sfida è quella di estendere questa legge non solo alle città metropolitane ma a tutte le regioni italiane. L’obiettivo finale è chiaro: tutelare i diritti dei più deboli significa, in ultima analisi, tutelare i diritti di tutti noi. Questo progetto sperimentale rappresenta un passo significativo verso un sistema sanitario più inclusivo e giusto, in grado di rispondere alle esigenze di una parte della popolazione che, fino ad oggi, è stata troppo spesso ignorata.

Anna Lopez

Ciao, sono Anna Lopez! Mi occupo di beauty e lifestyle da anni, e dopo aver maturato tanta esperienza nel settore, ho deciso di mettere tutto il mio sapere in questo blog. Qui parlo di tutto ciò che riguarda il benessere della pelle, i prodotti must-have, le tendenze moda e gli stili di vita che fanno davvero la differenza. Ogni articolo nasce dalla mia passione per il miglioramento continuo e per un approccio equilibrato alla bellezza. Se vuoi scoprire come curare te stessa con semplici ma efficaci routine, ti consiglio di non perderti i miei contenuti!

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