
Gli squali: il vero rischio per i surfisti secondo i dati sorprendenti - ©ANSA Photo
La paura degli squali è un tema che affligge non solo i surfisti, ma anche chi pratica sport acquatici in generale. Ogni volta che si parla di attacchi di squali, il dibattito si infiamma, alimentando un clima di apprensione. Tuttavia, un’analisi approfondita dei dati e delle statistiche fornite dall’International Shark Attack File (ISAF) rivela un quadro molto più rassicurante di quanto si possa pensare.
Negli ultimi anni, l’ISAF ha registrato un calo significativo nel numero di attacchi di squali. Ad esempio, nel 2022, sono stati documentati solo 57 attacchi non provocati in tutto il mondo, un numero che continua a scendere rispetto ai picchi degli anni precedenti. Questo trend positivo può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui:
- Migliori misure di sicurezza
- Maggiore consapevolezza dei surfisti
- Ricerca scientifica continua sui comportamenti degli squali
Le misure di sicurezza adottate nelle località di surf più frequentate hanno contribuito a ridurre i rischi. Molti spot di surf ora dispongono di segnalazioni e sistemi di monitoraggio che avvertono i bagnanti della presenza di squali in zona. Inoltre, le campagne di sensibilizzazione educano i surfisti sui comportamenti da adottare per minimizzare il rischio di attacchi. È consigliabile:
- Evitare di surfare all’alba o al tramonto, quando gli squali sono più attivi
- Non indossare costumi da bagno con colori vivaci o gioielli luccicanti
Nonostante ciò, è importante riconoscere che gli squali non rappresentano il maggiore pericolo per i surfisti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), gli annegamenti sono la causa principale di mortalità in acqua. Ogni anno, si stimano circa 236.000 decessi a causa di annegamenti in tutto il mondo, un numero che supera di gran lunga le statistiche sugli attacchi di squali. Questo ci porta a riflettere sull’importanza di una corretta educazione alla sicurezza in acqua, che includa la conoscenza delle correnti marine, delle maree e delle condizioni meteorologiche.
In molte aree del mondo, le condizioni oceaniche possono essere estremamente pericolose. Onde alte, correnti ripide e variazioni di temperatura dell’acqua possono rappresentare minacce significative per i surfisti, spesso più gravi rispetto agli attacchi di squali. Le statistiche mostrano che le morti legate agli sport acquatici non sono solo dovute a incidenti di surf, ma anche a kayak, snorkeling e altri sport marini.
Un altro aspetto da considerare è l’uso di attrezzature di sicurezza. Molti surfisti non indossano dispositivi di galleggiamento o non seguono le raccomandazioni sulle attrezzature di sicurezza, il che può aumentare il rischio di incidenti in acqua. Investire in un giubbotto di salvataggio, soprattutto per i principianti o in condizioni di mare mosso, è una scelta saggia che può salvare vite.
Inoltre, gli squali stessi stanno vivendo un periodo di cambiamento. Molte specie di squali sono attualmente minacciate dall’overfishing e dalla distruzione dell’habitat, il che potrebbe ridurre ulteriormente il numero di attacchi. Tuttavia, è essenziale mantenere un equilibrio nell’ecosistema marino. Gli squali svolgono un ruolo cruciale nella catena alimentare e la loro conservazione è fondamentale per la salute degli oceani.
La maggior parte degli attacchi di squali avviene in acque basse e vicino alla costa, dove i pesci e altri animali marini, che sono le prede naturali degli squali, sono più presenti. La maggior parte degli squali, infatti, non ha un comportamento aggressivo verso gli esseri umani e gli attacchi spesso avvengono per errore, quando gli squali scambiano i surfisti per prede.
Infine, è importante sottolineare che la paura degli squali, sebbene comprensibile, è spesso esacerbata dai media e da film come “Lo squalo”, che hanno contribuito a creare un’immagine distorta di questi animali. Gli squali sono creature affascinanti e vitali per l’ecosistema marino, e la maggior parte delle interazioni tra squali e esseri umani si risolve senza incidenti.
In conclusione, mentre è giusto essere cauti e adottare misure di sicurezza quando si pratica surf, è altrettanto importante non lasciarsi sopraffare dalla paura degli squali. I dati dimostrano che, sebbene gli attacchi di squali possano avvenire, le probabilità sono molto basse e i veri pericoli in acqua sono spesso altri. Con una corretta preparazione e consapevolezza, i surfisti possono godere delle onde in sicurezza, senza farsi paralizzare dall’ansia.