21 giugno, Giornata Mondiale sulla Sla: come riconoscere la malattia

Il 21 giugno si tiene la giornata mondiale sulla Sla. Al centro del Global Day 2021 ci sono i pazienti ma anche i caregiver, ovvero tutti coloro che si prendono cura di loro giornalmente. Ecco come riconoscere questa malattia, quali sono i primi passi della diagnosi e quali progressi sono stati fatti in merito.

Sla: il 21 giugno si celebra la Giornata Mondiale

Il Global Day 2021 per la Sla si svolge come ogni anno il 21 giugno. L’associazione Aisla quest’anno ha voluto mettere al centro dell’attenzione i pazienti e tutti coloro che se ne prendono cura. L’invito rivolto dall’associazione è quello di partecipare la campagna di sensibilizzazione indossando anche qualcosa di blu come segno della lotta alla Sla. Simbolo della giornata, infatti, è il fiordaliso, un fiore bellissimo quanto raro. Conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig questa malattia è considerata rara e colpisce i motoneuroni, ovvero le cellule nervose del cervello e del midollo spinale che consentono i movimenti dei muscoli volontari. La malattia in genere progredisce in modo lento se viene diagnosticata in tempo consente una qualità di vita non sempre invalidante. Proprio per questo è importante riconoscere i segnali fin da subito.

I sintomi da non sottovalutare, la diagnosi e la cura

La Sla è una malattia che colpisce le cellule del sistema nervoso centrale. Si tratta di una patologia degenerativa che comporta la perdita dei motoneuroni superiori e di quelli inferiori: tutto ciò provoca la perdita del controllo dei muscoli utili per il movimento e altre funzioni del corpo. I segni e sintomi di questa malattia variano da caso a causa a seconda di quali motoneuroni vengono colpiti all’inizio.

Alcuni dei sintomi più comuni sono: i crampi muscolari, la difficoltà a svolgere normali attività quotidiane o a camminare, la difficoltà a deglutire, parlare, masticare e respirare, la debolezza degli arti superiori e inferiori, e il cambiamento delle funzioni comportamentali e cognitive. Generalmente i pazienti non provano dolore e le funzioni degli organi di senso non vengono alterate. Riconoscere la Sla, dunque, non è sempre semplice e fin dai primi sospetti il medico indirizza a svolgere una serie di esami diagnostici tra cui l’elettromiografia e la risonanza magnetica.

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