È il 15 gennaio del 1558 quando una giovane Elisabetta I diventa regina del Regno Unito e di tutte le colonie britanniche. Per l’Inghilterra inizia la cosiddetta età elisabettiana, un periodo di gloria e splendore terminato con la morte della Sovrana nel 1603. Proprio sulla morte di Elisabetta I gli studiosi si sono interrogati a lungo e secondo alcuni tra le cause ci sarebbe l’avvelenamento da piombo, causato dall’uso esagerato di questo elemento nel make up.
Nei vari ritratti di Elisabetta I si nota una carnagione bianca, frutto dell’uso di un make up molto elaborato. Secondo alcuni esperti proprio il trucco ne avrebbe causato la morte prematura, a causa delle componenti a base di piombo. La Sovrana, infatti, utilizzava uno strato di make up spesso ben 2 centimetri, che serviva a nascondere le numerose cicatrici che il vaiolo le aveva lasciato sul volto. Il prodotto cosmetico a cui la Regina non poteva rinunciare era una polvere a base di aceto e piombo, che le donava un aspetto giovane nascondendo tutte le cicatrici e le imperfezioni. Ma questa polvere risultava essere molto resistente da eliminare ed era utilizzato il mercurio come struccante.
Ma la polvere a base di piombo non era l’unico elemento del make up tossico. I rossetti, infatti, erano a base di mercurio, come lo struccante. Per questi motivi molti studiosi sono propensi a credere che la regina Elisabetta I sia morta per avvelenamento da piombo e da altre sostanze nocive.
L’avvelenamento da piombo oggi è meno diffuso rispetto ai tempi della regina Elisabetta I e questo metallo non viene utilizzato nella produzione di cosmetici. Ma di cosa si tratta? Oggi si sa che il piombo in dosi elevate provoca avvelenamento per l’organismo. L’organismo può entrare in contatto con questo materiale tramite la respirazione, la pelle o la bocca. Anche se viene in parte eliminato dall’organismo tramite l’urina, viene assorbito a livello osseo, a livello del torrente sanguigno e nel cervelletto. Per quanto riguarda il sangue, invece, il piombo provoca una forma di anemia, compromettendo la produzione di emoglobina.
Dal momento che è difficile entrare a contatto con massicce quantità di piombo, la forma di intossicazione più frequente è quella cronica, che colpisce l’apparato nervoso centrale e, in seguito, anche quello renale, gastrointestinale, emopoietico e riproduttivo.x
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