Entrati quasi nel vivo delle tradizioni natalizie, in molti hanno già cominciato ad addobbare case, terrazze e giardini con ghirlande, festoni, presepi ed alberi di Natale. Chi è allergico, però, avrà già cominciato a starnutire, colpito dalla sindrome dell’albero di Natale, che ogni anno arriva puntale a dar fastidio a migliaia e migliaia di persone: ecco di cosa si tratta.
Nell’albero di Natale si nascondono spore, muffe e allergeni di ogni tipo. Le decorazioni natalizie naturali sono il deposito di tantissime specie di muffe. Quelle in plastica, invece, vengono utilizzate per pochi giorni, e riposano al chiuso per il resto dell’anno e sono piene di polvere. Avvolte nelle loro scatole o in sacchi chiusi, però, hanno le condizioni e il tempo necessari per far sviluppare spore, muffe e polveri alla base di tante forme di allergie respiratorie.
Se ogni anno con l’arrivo dell’albero di Natale si manifestano dei sintomi simili a quelli del raffreddore, allora è probabile che si tratti di allergia. Prurito al naso, asma, lacrimazione, tosse e (molto di rado) anche febbre, sono i sintomi più comuni.
Ma come affrontare questo problema? Il primo consiglio è quello di prediligere gli alberi in plastica, evitando gli abeti naturali, che possono essere depositari di molte più muffe. Dopo aver allestito l’albero di natale, inoltre, è preferibile far arieggiare ed esporlo all’aria e ai raggi del sole. Bisogna, inoltre, evitare di mantenere gli addobbi esposti in giro per casa per troppe settimane.
Per limitare il più possibile le reazioni allergiche, inoltre, è consigliabile non toccare le decorazioni. Da evitare, dunque, di smuovere i rami, di toccarli e di sostare per un lungo periodo in prossimità.
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