Progresso spesso non equivale a miglioramento, e ce ne accorgiamo nel leggere che l’era digitale ha portato con se, non solo innegabili vantaggi, ma anche nuove manie e dipendenze. Sempre più persone, infatti, si dicono dipendenti dalla tecnologia, da smartphone e tablet e dalla connessione wi-fi, al punto che se non li hanno vanno nel panico. Il XXI secolo, dunque, ha portato con sé la nomofobia: ecco di cosa si tratta e come capire se anche tu ne soffri.
Viviamo oramai connessi con il mondo 24 ore su 24 e questo avviene grazie alla tecnologia. Il wi-fi e la connessione a internet sono gli strumenti principali che ci permettono di rimanere aggiornati e collegati con la realtà che ci circonda. Ci siamo abituati al punto da sviluppare la nomofobia, ovvero la paura di rimanere senza wi-fi.
Il termine lo hanno coniato gli inglesi unendo in una sigla il motto No Mobile Phone, che tradotto significa “niente cellulare”.
Mail, news, messaggi, aggiornamenti, sono solo alcune delle cose che ci fanno rimanere connessi sempre col mondo che ci circonda. E se la connessione viene meno? Se il telefono non ha linea? Per alcuni può non essere un problema, ma per altri si tratta di un dramma. Sudorazione, agitazione e uno status di malessere psico-fisico sono alcuni dei sintomi che vi fanno capire che anche voi soffrite di nomofobia.
I sintomi possono essere anche tachicardia, sudorazione eccessiva, vertigini, mal di testa, mal di pancia e, nei casi estremi, attacchi di panico e difficoltà respiratorie. L’unica maniera per “guarire” da questa paura è quella di disintossicarsi dall’uso maniacale del cellulare: cercate di non tenerlo sempre in mano, e sforzatevi di lasciarlo spento o in disparte per alcuni momenti. Nei casi estremi non abbiate paura di rivolgervi ad uno specialista.
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