Neonati e coronavirus, cosa sappiamo? Ecco i rischi per l’infanzia

I bambini vengono contagiati dal coronavirus? In che modo? Ecco cosa sappiamo di certo su questo argomento tanto discusso di recente.

Coronavirus, perché colpisce meno i neonati?

Sembra essere ufficiale il dato secondo cui il coronavirus attacchi di meno bambini e neonati. Fin dall’inizio della pandemia, infatti, i dati in questo senso sono stati incoraggianti, e i pochi casi sono guariti senza gravi complicazioni nella maggior parte dei casi.

Ma per quale motivo il covid-19 non colpisce i neonati, che ci appaiono così fragili? La risposta viene dal presidente della Società Italiana di Neonatologia, Fabio Mosca, che ha spiegato:

Si può ipotizzare il concorrere di tre fattori: una minore densità dei recettori necessari per l’aggancio del virus, o una loro immaturità, che rendono più difficile al virus entrare nell’organismo; una risposta immunitaria specifica meno violenta nei bambini, con conseguente minore infiammazione del polmone; una protezione crociata da parte delle vaccinazioni.

Sintomi e rimedi per i bambini affetti da covid-19

Il fatto che i bambini siano meno colpiti non significa che siano del tutto immuni. Ma come si manifesta nei neonati il coronavirus? Generalmente in loro il virus si manifesta come un’influenza leggera e i sintomi più comuni sono tosse, mancanza di appetito e naso che cola.

La cura e i rimedi utilizzati equivalgono e quelli che si usano per i classici raffreddamenti, tranne se si è in presenza di insufficienza respiratoria (ma al momento non si sono riscontrati casi del genere).

Cosa fare se il neonato manifesta sintomi del genere? Considerato che molti bambini positivi al coronavirus sono del tutto asintomatici laddove ci si trovi di fronte a sintomi sospetti, bisogna contattare il pediatra. Sarà lui a scongiurare le ipotesi peggiori guidandovi con razionalità.

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