È allergia o raffreddore? Questa la domanda che diventa sempre più di frequente quando si avvicina la primavera. I pollini fanno la loro comparsa nell’aria ma al tempo stesso le temperature sono ancora sufficientemente basse da giustificare un raffreddore. Essere un po’ confusi è quindi naturale. Come correre ai ripari? Bisogna prendere un antistaminico oppure un antipiretico? O meglio addirittura un antibiotico? O in alternativa ci si può affidare a qualche rimedio naturale? Per evitare di sbagliare e di bombardare il proprio corpo con medicinali inutili, vale la pena ascoltare il parere del proprio medico o, ancora meglio, di un allergologo. Gaia Deleonardi, responsabile autoimmunità e allergologia presso il Lum dell’Ospedale Maggiore di Bologna ha parlato di questo spinoso argomento a Bologna Today.
A quanto pare i primi fattori da considerare quando si parla di allergia sono l’inquinamento e il clima. “Quest’anno, con un inverno poco freddo per esempio, stiamo assistendo a tante fioriture anticipate e anche importanti. Il fattore inquinante invece può modificare il potere allergizzante di alcuni pollini“, ha spiegato l’esperta. Ovviamente la questione è molto più complessa e varia da individuo a individuo: “Intanto in genere c’è familiarità e quindi una predisposizione genetica. Un’allergia si manifesta con starnuti, prurito agli occhi e al palato, rinorrea acquosa e non mucolitica (tipica invece di un raffreddore), giornate peggiori o migliori a seconda del vento e di altri fattori ambientali”, ha dichiarato.
La dottoressa Deleonardi ha affrontato l’argomento anche da un punto di vista specifico per i bambini: come comportarsi con loro? Ovviamente bisogna indagare a fondo l’origine del disturbo, rivolgendosi al professionista sanitario più adatto. “Con i bimbi ci accorgiamo che si tratta di allergia perché dopo del tempo trascorso all’aria aperta si manifesta prurito non solo sul viso ma anche sulle gambe, nonché eruzioni cutanee. Ricordiamo che l’allergico ha problemi anche con alcuna frutta e verdura: la pesca prima fra tutti, insieme a melone e cocomero, per le verdure per esempio la carota e il finocchio”, ha detto. A volte recarsi dal pediatra non si rivela sufficiente: “Finché l’allergia è gestibile va bene andare dal pediatra per la prescrizione di antistaminico o di uno spray nasale. Qualora però la forma allergica si aggravasse in una forma più importante (tipo asma bronchiale), allora va fatta una visita specialistica. Il prick-test è un metodo veloce e sensibile, un’ottimo esame di primo livello che già riesce a dire molto”, ha concluso.
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