La primavera, come ogni cambio di stagione che si rispetti, porta inevitabilmente ad alterazioni nel nostro corpo. Possono esserci scompensi del ritmo del sonno, le donne possono soffrire dei cambiamenti mestruali ma più di tutti a farne le spese è la nostra pelle. La pelle è il nostro biglietto da visita, un involucro che ci protegge ma che deve essere protetto. In questa breve intervista il professor Giulio Basoccu, uno dei più noti Chirurghi Plastici d’Italia che vanta oltre 30 anni di esperienza in ambito nazionale e internazionale, ci fornisce consigli preziosi per prendercene cura. Dalle tecniche all’avanguardia, ai consigli più pratici di tutti i giorni…
Dottor Basoccu, siamo in un momento di transizione dal punto di vista stagionale, stiamo per avvicinarci alla primavera sappiamo che la pelle è stata messa a dura prova soprattutto dal freddo. Alla luce di ciò secondo lei ci sono dei rimedi, anche momentanei, che possiamo utilizzare per prenderci cura della pelle e ridarle tono e luce?
Diciamo che ci sono tutta una serie di procedure, trattamenti e di cure che sono decisamente studiate proprio per questo. Per tutti quei passaggi e i cambi di stagione che comportano uno stress per la pelle che, ricordiamo, è una protezione, un involucro un “vestito” che noi ci portiamo dietro che è quindi esattamente uno “schermo”, una protezione dall’esterno.
Questi trattamenti si dividono in due categorie: il primo gruppo ha lo scopo di restituire tono, vigore e qualità alla pelle per rigenerarla, si tratta di conseguenza di trattamenti che inevitabilmente servono a dare il sostegno. Sono tecniche che coinvolgono proprio le cellule staminali. Poi ci sono trattamenti con le vitamine e tutti quei sistemi che si iniettano nella pelle; la nutrono e consentono di rinnovarla per aumentarne il turn over, quindi ciclicamente ne aumentano la rigenerazione cellulare.
Nel secondo gruppo troviamo tutti quei metodi che, in conseguenza dello stress, del vento, dell’inverno e variazioni climatiche aiutano a ripulire la pelle dall’esterno: rimuovono lo strato corneo e le cellule deteriorate, rinnovano quindi dall’esterno la pelle. I trattamenti sono per esempio i peeling, ovvero una tecnica che permette la rimozione dei vecchi strati con l’uso di acidi specifici. In alternativa abbiamo i rimedi effettuati con il laser, ovvero tutti quei trattamenti di laser leggeri che mirano a ringiovanire lo strato cutaneo.
Questi due gruppi di trattamenti possono essere quindi considerati il miglior modo per prendersi cura della pelle nel momento del cambio di stagione.
C’è una differenza di cautela da adottare soprattutto in riferimento all’età?
Certo che c’è! La differenza fondamentale è che la pelle giovane ha una capacità di rigenerarsi e di nutrirsi autonoma e più rapida: di conseguenza va ripulita dall’esterno. Infatti, per i giovani sono molto indicati i trattamenti di peeling che rimuovono da fuori e che quindi tolgono cellule e strati deteriorati. Il soggetto più avanti con gli anni ha bisogno di stimolare la rigenerazione che è ovviamente rallentata con il passare degli anni e allora rende molto di più con quei trattamenti che dicevamo come PRP, con le vitamine e tutto ciò che fornisce uno stimolo interno alla pelle a ringiovanirsi.
Con l’avvicinarsi della bella stagione e delle giornate soleggiate aumenta anche l’esposizione ai raggi solari. E’ importante proteggersi tutto l’anno dall’esposizione al sole o bisognerebbe avere maggiore cautela con l’approssimarsi dell’estate?
Diciamo che il sole è stato eccessivamente demonizzato. Si tratta di un elemento importantissimo nella rigenerazione della pelle e nella rigenerazione dei processi metabolici e cellulari. Soprattutto è un elemento fondamentale nella sintesi della vitamina D perchè è con il sole che la Vitamina D viene sintetizzata. I raggi solari svolgono un ruolo chiave in tutti quei processi che riguardano le ossa.
Quindi, è vero che dal sole ci si deve proteggere ma la protezione dal sole si fa stimolando in maniera giusta l’abbronzatura, cioè la pelle non deve rimanere bianca perché l’abbiamo protetta con degli schermi solari totali, la pelle va abbronzata “naturalmente” in maniera adeguata, misurata e con le dovute protezioni, facendo in modo che si riformi la sua naturale protezione, perché anche l’abbronzatura è una naturale protezione della pelle. La pelle diventa scura per proteggersi dal sole, si tratta di un meccanismo di difesa e noi non dobbiamo bloccare questo processo ma accompagnarlo con delle protezioni solari, il giusto abbigliamento e prendendo il sole con il buon senso.
Secondo lei esiste un tempo limite di esposizione al sole per garantire questi effetti benefici?
C’è solo il buon senso. Quando cominciamo la nostra esposizione, la pelle è più chiara e quindi dovremmo essere più moderati e misurati. Man mano che andiamo avanti con la stagione estiva e con l’abbronzatura ci possiamo concedere più ore al sole con una protezione minore. Queste regole valgono anche a seconda del tipo di pelle e del sole che prendiamo, e da tante altre variabili che vanno comunque considerate ma sono soggettive e variano da individuo ad individuo.
Parliamo di creme idratanti. Si sente parlare molto delle loro presunte proprietà, oggi ne abbiamo di tutti i tipi e sembrano rappresentare un pò la moda del momento nel mondo della skin care. Possono considerarsi strumenti veramente efficaci in termini di protezione cutanea?
Le creme devono essere considerate un ottimo strumento per nutrire la pelle, per proteggerla, per idratarla ma non possono essere sopravvalutate perché non sono lo strumento per curarla.
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