Tra gli italiani ci sono circa 24 milioni gli pazienti afflitti da una malattia cronica. Di questi, poco meno del 50 per cento ne ha più di una. La situazione, tra l’altro, non è destinata a migliorare. Si stima infatti che nel 2028 il numero di malati cronici salirà a 25 milioni, di cui 14 milioni con più di una patologia. Le più comuni, numeri alla mano, sono pressione alta, artrosi e allergie. Si stima proprio che la più frequente nel 2028 sarà l’ipertensione con quasi 12 milioni di persone colpite. A seguire l’artrosi e l’artrite che toccheranno un totale di 11 milioni di italiani. A fare questo ritratto della società è un focus a cura dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, di base a Roma presso l’Università Cattolica. La conclusione non è incoraggiante: le malattie croniche sono destinate a proseguire la loro ascesa a scapito del benessere degli italiani. La crescita delle malattie croniche dipende da diversi fattori:
- L’invecchiamento della popolazione
- La maggiore sopravvivenza grazie a migliori condizioni igienico-sanitarie
- Il benessere dovuto al mutamento delle condizioni economiche e sociali, agli stili di vita, all’ambiente e alle nuove terapie
Il direttore scientifico dell’Osservatorio Alessandro Solipaca ha commentato i numeri nel tentativo di razionalizzarli: “L’aumento del numero delle persone affette da patologie croniche è anche un segno del successo del nostro Servizio sanitario nazionale, come testimonia il fatto che il tasso di mortalità precoce è diminuito di circa il 20 per cento negli ultimi 12 anni”. Le conseguenze arrivano a toccare, ovviamente, anche un consistente aspetto economico. Si stima che in Italia si spendano in tutto 66,7 miliardi per le patologie croniche e la cifra è in crescita. Stando alle proiezioni si ipotizza che nel 2028 verranno spesi 70,7 miliardi di euro.
Artrite, dieta ed esercizio fisico per combatterla
Basta seguire alcuni semplici consigli per ottenere un sollievo rapido dalla drammatica agonia quotidiana di chi soffre di artrite. Secondo quanto dimostrato da una ricerca, le persone che hanno difficoltà anche nelle più semplici attività quotidiane – dalla spesa alla pulizia personale – potrebbero trasformare la loro vita esercitandosi per un’ora tre volte alla settimana e tagliando le calorie alla loro dieta. Il team ha condotto uno studio per determinare se una riduzione del 10 per cento o maggiore del proprio peso corporeo seguendo una dieta, con o senza esercizio fisico, ridurrebbe il carico sulle ginocchia e, di conseguenza, l’infiammazione. I risultati, pubblicati sul Journal of American Medical Association, hanno evidenziato che la perdita di peso media è stata maggiore nel gruppo che ha combinato la dieta e l’esercizio fisico, rispetto al gruppo che ha fatto solo esercizio. Gli stessi soggetti hanno riscontrato meno dolore al ginocchio, una migliore funzionalità, una maggiore velocità di camminata e, in generale, un miglioramento della qualità della vita.
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