Bolle piccolissime di colore giallo o rosso chiaro che ricoprono il retro delle braccia. In molti la chiamano ‘pelle di gallina’ proprio perché la loro consistenza fa aprire la pelle ruvida al tatto. A soffrirne sono soprattutto le donne, le quali possono manifestare il problema anche sulle gambe e in altre parti del corpo. Chiunque le abbia notate su se stesso si sarà chiesto la natura del problema. Cosa provoca quelle piccole bolle? Non si tratta né di sudore né di insetti né tanto meno di eritemi. Piuttosto, questo inestetismo cutaneo – detto cheratosi pilare – nella maggior parte dei casi (non esclusivamente, quindi: possono esistere altre cause minori) è provocato da un’intolleranza alimentare. Per la precisione, si tratta dell’intolleranza al glutine, un’ipersensibilità che alcuni individui tendono a manifestare nei confronti di grano, orzo, avena, farro e altri cereali.
Il processo è il seguente: il glutine causa un malassorbimento intestinale e le bollicine compaiono per la conseguente carenza di vitamina A e acidi grassi. Altri sintomi legano la cheratosi pilare all’intolleranza al glutine sono il mal di stomaco o il gonfiore addominale (che si verifica soprattutto dopo aver mangiato alimenti che contengono glutine, ovviamente), stordimento, pelle secca o pruriginosa paragonabile all’orticaria, infine sintomi più gravi quali emicrania cronica e fibromialgia. Qualora si dovessero nutrire dei dubbi, è opportuno consultare il medico e valutare insieme a lui l’idea di modificare la propria alimentazione.
In Italia è boom di celiaci immaginari: quali rischi
La celiachia (che secondo gli esperti potrebbe anche avere origine virale) ha subìto un boom negli ultimi decenni e la colpa, probabilmente, è anche della ‘moda’ che tende a consigliare diete senza glutine a chi non ne avrebbe bisogno. La domanda quindi è più che mai legittima: come comportarsi e a quali conseguenze si può andare incontro? La risposta parte da un dato eloquente: in Italia ci sono oltre 6 milioni di persone che soffrono di celiachia per moda. D’altronde i modelli non sono mancati: Lady Gaga, Victoria Beckam e Gwyneth Paltrow non sono celiache ma non mangiano nulla che contenga il glutine. La convinzione di base è che questo atteggiamento regali loro numerosi benefici per la salute e per la linea, nonostante molti dati scientifici siano pronti a dimostrare il contrario. Il problema è anche di carattere economico: ogni anno vengono sprecati 105 milioni di euro per acquistare cibo senza glutine che non sarebbe affatto necessario. La spesa totale ammonta infatti a 320 milioni di euro ma solo 215 derivano dagli alimenti erogati per le terapie dei veri pazienti celiaci.
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