Una bimba di 19 mesi è stata costretta dai genitori a seguire una dieta vegana. Superfluo dire che la decisione ha portato delle conseguenze gravissime alla piccola, trovata dai carabinieri in condizioni di grave rachitismo. Dallo svezzamento in poi la mamma e il papà avevano deciso di farle mangiare solamente pochi cibi: pane tostato, avena, banane e latte di riso. La coppia, accusata di maltrattamenti su minore, si sono giustificati dicendo che la figlia era “schizzinosa” e rifiutava il tofu, le patate e il riso che avevano provato a darle. L’errore costerà loro molto caro: la coppia è stata accusata di maltrattamenti e con ogni probabilità finirà in carcere. I figli della coppia – 3 in tutto – sono stati dati in affidamento.
Il parere dei medici
Uno dei medici che ha preso in cura la piccola ha raccontato che “era come floscia, non riusciva neanche a gattonare”. Dopo una prima visita è apparso subito chiaro che la bambina manifestava notevoli carenze di calcio, fosfato, vitamina B12, vitamina A, ferro, zinco e vitamina D. Quest’ultima, in particolare, è fondamentale per il benessere delle ossa. Ecco perché la poverina ha cominciato a soffrire di rachitismo, una malattia delle ossa diretta conseguenza, appunto, della malnutrizione. Gli incresciosi fatti sono avvenuti a Sidney, in Australia. La madre e il padre, rispettivamente di 32 e 34 anni, alla fine hanno ammesso di aver causato ‘gravi danni’ alla figlia. Non che la loro colpa potesse essere nascosta: quando è stata trovata, la piccola pesava meno di 5 chili e versava in una situazione di pericoloso sottopeso.
Nasce il primo asilo vegano
Si chiama Mokita ed è il primo asilo del tutto vegano: l’idea è quella di insegnare ai bambini la bellezza del mondo animale – senza mangiarlo – ma molti genitori non hanno apprezzato la scelta alimentare di questo istituto. La domanda che essi si sono posti è comprensibile: vista la loro tenera età, non sarà troppo presto per fare a meno di determinati nutrienti? I fondatori dell’asilo tuttavia sono pronti a rispondere a suon di qualità. Gli ideatori di Mokita, infatti, giurano che i pasti dell’asilo saranno ben pianificati e faranno uso di prodotti regionali e di stagione. E non finisce qui: ai bambini verrà data l’opportunità di scoprire il mondo animale attraverso alcune gite nelle zone verdi di Francoforte.
I genitori non sono però gli unici scettici. Anche se di fatto l’asilo ha ricevuto il permesso di aprire, la German Nutritional Society non è ancora convinta. Semmai, ha sottolineato l’importanza dell’informazione e dell’utilizzo di appositi integratori per non far mancare nulla ai bambini. Resta da vedere se l’idea avrà successo e se farà da apripista anche per gli altri Paesi europei (Italia compresa).
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