Il Natale è a rischio per un alimento che i consumatori non devono assolutamente mangiare. Il cibo in questione è il salmone, un ingrediente molto usato sotto le feste. Protagonista delle tavole imbandite, alcuni lotti di salmone sono stati ritirati dal Ministero della Salute per evitare il rischio listeria. Il provvedimento è stato reso necessario dal possibile contagio subìto dal salmone. Ovviamente bisogna prestare massima attenzione ad alcuni dettagli, ovvero il marchio e i lotti identificati come pericolosi. Scendendo nei particolari, il salmone affumicato da evitare è a marchio Scottish Pride ed è stato prodotto dalla ditta Food of Scotlands S.r.l. nello stabilimento di Aulla, situato in provincia di Massa-Carrara. Il lotto è il numero 504903, con le scadenze del 12/01/2019, 13/01/2019 e 09/01/2019. Le confezioni sono da 100 grammi, in filetti interi o preaffettati.
Chiunque avesse già acquistato il prodotto è invitato a controllare le confezioni per poi riportarle al negozio presso il quale è stato comprato. Quest’ultimo provvederà immediatamente ad una sostituzione oppure ad un rimborso, a seconda di quanto deciderà il singolo consumatore. La cosa importante è evitare assolutamente di portare in tavola il salmone, visto che le feste di Natale sono alle porte. Non sarebbe affatto carino regalare ai propri ospiti un’infezione fastidiosa e potenzialmente invalidante come la listeria.
La listeria è un’infezione che si trasmette per via alimentare e la cui gravità aumenta nelle persone con sistema immunitario debole, negli anziani e nei bambini. I sintomi più comuni sono nausea, vomito e diarrea, ma si può arrivare a meningiti con esiti potenzialmente letali. Ecco perché l’invito è quello di collaborare e di prestare sempre la massima attenzione a questo tipo di allarmi, prontamente diramati dal Ministero e diffusi dai principali media.
L’infezione da Listeria monocytogenes si presenta principalmente con sintomi a livello gastrointestinale. La listeriosi, come afferma il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta più tipica delle tossinfezioni alimentari e che si manifesta nel giro di pochissimo tempo dall’ingestione del cibo infetto, a quella invasiva o sistemica. In adulti immuno-compressi e negli anziani, l’infezione può provocare malattie ancora più gravi come appunto la meningite, l’encefalite e gravi setticemie. La listeriosi colpisce e porta effetti ancora più gravi nelle donne incinte che potrebbero trasmettere l’infezione al bimbo che hanno in grembo. Esse inoltre si espongono alla perdita del feto, all’aborto o al parto prematuro. Motivo in più, per loro, per consumare solamente cibi cotti. La cottura, infatti, uccide il batterio.
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