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Occhio che lacrima: non è congiuntivite, è un grave sarcoma

Harri Cooke è un bambino inglese di 4 anni protagonista di una vicenda davvero angosciante. Tutto è cominciato nella maniera più tranquilla ed inaspettata. La mamma ha notato che l’occhio del piccolo lacrimava più del dovuto e ha deciso di portarlo dal medico. All’inizio l’ipotesi più accreditata era stata quella della congiuntivite. Nulla di grave, il bambino avrebbe dovuto usare un collirio e tutto sarebbe tornato al suo posto. Dopo vari accertamenti, però, si è prospettato qualcosa di molto più grave e triste. Harri aveva un cancro e per la precisione il raro sarcoma di Ewing. È stato inevitabile per lui cominciare i classici trattamenti ma poi, per evitare il peggio, la famiglia ha deciso di portarlo negli Stati Uniti per sperimentare alcune cure all’avanguardia.

Protoni al posto dei raggi X

Harri si è sottoposto a varie radioterapie che utilizzano i protoni al posto dei raggi X. Le cure sembrano aver sortito buoni effetti: ormai sono passati 9 mesi dall’inizio delle terapie cui si è sottoposto ed ora il piccolo guerriero si trova in convalescenza. La mamma Carly spera di poter tirare presto un sospiro di sollievo ed è ancora turbata da quanto vissuto negli ultimi mesi: “È stato duro vederlo mentre lo torturavano, anche se era per il suo bene. Ma Harri ha sempre sorriso“, ha raccontato la donna. La sua riflessione si è rivolta poi a tutte le mamme che un giorno potrebbero, loro malgrado, affrontare un simile calvario. “Pensi sempre che non accadrà mai a tuo figlio, si trattava di una patologia così rara che mai avrei pensato a una cosa simile. Invito tutte le mamme a fare attenzione ai piccoli segnali”, ha concluso.

Sarcoma di Ewing: cos’è

Il sarcoma di Ewing che ha colpito Harri è un tumore osseo che, purtroppo, colpisce principalmente i bambini (l’età media stimata in cui si manifesta è pari a 16 anni). In Italia si registrano circa un centinaio di casi l’anno, un numero esiguo che purtroppo accresce la gravità della diagnosi. La malattia coinvolge il tessuto osseo e, solamente nei casi più gravi, anche le parti molli. È difficile che la neoplasia si manifesti con lacrime agli occhi come invece è accaduto a Harri. È molto più frequente, infatti, che sia anticipato dalla comparsa di lividi scuri. Non a caso spesso viene confuso con un livido causato da un trauma, una botta. Altre volte può capitare che il paziente lamenti un dolore circoscritto ma intenso ad un osso o in altra parte del corpo. Il piccolo protagonista della storia è stato fortunato: la diagnosi precoce e l’insorgenza del cancro in una zona superficiale del corpo hanno aumentato di molto le sue possibilità di sopravvivenza.

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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