Madelyn Ellen Linsenmeir aveva alle spalle una lunga storia di dipendenza da oppioidi ed è morta senza riuscire ad uscirne. La ragazza aveva 30 anni ed era una mamma single. I genitori avevano sempre sperato di vederla finalmente pulita e libera da quella schiavitù. La morte della ragazza però ha decretato la fine della battaglia. Con una sonora sconfitta, per giunta. Così, per lanciare un messaggio a tutti coloro che si trovano ad affrontare lo stesso problema – ma anche per far conoscere tutta la sua storia – la famiglia ha scritto un commovente necrologio per lei. “Sebbene la sua morte sia stata inaspettata, Madelyn era dipendente dalla droga e per anni abbiamo temuto che questa dipendenza le sarebbe potuta costare la vita. Siamo grati per il fatto che, quando è morta, fosse al sicuro con la sua famiglia”, si legge.
Non solo droga per Maddy
Fu durante una festa che Madelyn provò per la prima volta l’ossicodone: “Così iniziò la sua relazione con gli oppioidi, la quale finì per dominare il resto della sua vita. È impossibile raccontare una persona in un necrologio, specialmente qualcuno la cui vita adulta è stata per la maggior parte definita dalle droghe. Per qualcuno, Maddie era semplicemente una tossica. Quando si accorgevano della sua dipendenza, smettevano di vederla. E questo è stato un male per loro. Perché Maddie era divertente, calorosa, senza paura, resiliente. Parlava e avrebbe potuto parlare con chiunque, quando eri con lei sentivi il bisogno di restarle accanto. In un sistema che sembra avere un rapporto difficile con la dipendenza, lei è diventata amica di poliziotti, operatori sociali, dottori, avvocati, i quali hanno creduto in lei fino alla fine. È stata amata come figlia, sorella, nipote, cugina, amica e madre ed essere stati amati da lei è stato un dono incredibile”, hanno scritto con dolore.
L’appello per chi affronta una dipendenza
“Nel corso degli ultimi due anni la sua condizione l’ha trasportata in posti oscuri. Questa oscurità si è richiusa su se stessa. Quest’estate per 12 meravigliosi giorni è stata sobria. 12 giorni pieni di nuotate e di film Disney e di cene di famiglia. Credevamo come abbiamo sempre fatto che avrebbe superato il tutto e che avrebbe finalmente ottenuto la vita che meritava”. Per Madelyn tuttavia non era previsto alcun lieto fine: “Ci abbiamo creduto fino a quando ha esalato l’ultimo respiro. Ma la sua dipendenza l’ha inseguita e l’ha portata via ancora una volta”. Infine, la famiglia della defunta ha voluto lanciare un messaggio di incoraggiamento per tutti coloro che si trovano nella medesima condizione (celebrities comprese). Per chi, insomma, fatica ad uscire da qualsiasi dipendenza: “Se siete alle prese con la dipendenza, sappiate che ogni respiro è un nuovo inizio. Che centinaia di famiglie che hanno perso un caro in questo modo stanno pregando per voi. Sappiate che crediamo con tutti i nostri cuori che possiate farcela e che ce la farete. Non è mai troppo tardi”.
Overdose di Imodium
Una neo-mamma di Liverpool è morta per una overdose di Imodium, la quale ha causato un attacco cardiaco. Il farmaco, solitamente usato contro la dissenteria, ha effetti simili alla morfina. Ecco perché molti giovani la utilizzano come alternativa alla droga. Il mix tra Imodium e Pregabalin (un antiepilettico-anticonvulsivante) si è rivelato letale e così per la giovane non c’è stata alcuna possibilità di salvezza.
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