La bellezza non è una taglia 38: le parole di Viviana diventano virali [VIDEO]

“La bellezza non è una taglia 38”, questo il messaggio divulgato da Viviana Pezza, una studentessa di Mondovì (in provincia di Cuneo, Piemonte) e diventato subito virale. Il testo è un lungo manifesto all’auto-accettazione e un rifiuto a tutti i modelli che impongono regole troppo rigide: chi l’ha detto che per essere belle bisogna per forza essere magre e avere il seno grande? A piacere è stata la sua spontaneità, accompagnata da un piglio deciso: “In questi giorni circumnavigando l’internet (passatemi il termine) ho visto alcuni commenti raccapriccianti ed imbarazzanti sotto le foto di ragazze con un fisico normalissimo così ho deciso di dire la mia. Body shaming: si tratta letteralmente di giudicare le forme del corpo delle persone (soprattutto sui social). Vi è mai successo di guardarvi allo specchio e sentirvi inadatti? Vedere quella pancetta che non va via e pensare di non essere perfetti? Di non essere come gli angeli di Victoria’s Secret?”, ha scritto.

Ma la sua attualissima analisi non finisce qui: “Vi è mai successo di sentirvi fuori dal modello di bellezza che la società odierna impone? Quelle cosce un po’ tonde e quel seno che non raggiunge nemmeno una seconda o magari quegli addominali che non avete vi hanno mai fatti sentire ‘sbagliati’? Se è così sappiate che avete sbagliato tutto. Siete anzi siamo tutti belli così, se miglioriamo dobbiamo farlo per noi… Non per piacere agli altri. Dobbiamo stare bene con noi stessi. Ragazze possiamo essere belle anche senza avere il fisico di Emily Ratajkowski e ragazzi non dovete essere tutti come Zac Efron per sentirvi belli ed accettati. Ragazze volete mettervi un vestitino corto ma avete paura che si vedano le vostre ‘imperfezioni’? Fregatevene e fatelo lo stesso perché non sono un paio di cosce tonde a far di voi una brutta ragazza. Nessuno si deve permettere di giudicare una persona per l’aspetto esteriore e credersi ‘superiore’ (anzi è molto probabile che sia super complessato). La bellezza non sono una taglia 38 ed il nasino alla francese, non sono gli addominali e nemmeno i bicipiti sviluppati. Siamo belli perché siamo unici e non dobbiamo cambiare per nessuno se non per noi stessi. I giudizi fanno male, possono portare a malattie ed in casi gravi al suicidio (purtroppo accade) quindi prima di criticare qualcuno pensate alle conseguenze.
Spero di avervi fatto riflettere o almeno di avervi fatto spuntare un sorriso. E ricordate #bodyshamingisforlosers”, ha concluso.

Emelle guarisce dall’anoressia grazie a Instagram

La lotta di Emelle con la bilancia è cominciata quando aveva solo 15 anni. Il suo peso era una continua causa di dolore, tant’è che l’alimentazione che seguiva prevedeva solamente insalata, gallette di riso e cereali. Era diventata certamente più magra e si vedeva bene con quel nuovo esile corpo. Indossava vestiti da bambina e restava sveglia il più a lungo possibile nella convinzione che così facendo avrebbe bruciato molte calorie. Non si accorgeva, però, che i chili erano davvero troppo pochi e che stava camminando sull’orlo di un precipizio privo di salvezza. Poi, un giorno, Emelle ha cominciato ad interessarsi ai social. Instagram in particolare le permise di accorgersi che molte ragazze avevano sofferto di anoressia ma erano riuscite ad uscirne. “Viviamo una volta sola, non sprechiamola”, fa sapere oggi dal suo account Instagram ufficiale mentre posta fotografie che mettono in mostra il suo fisico sano e tonico. Emelle è guarita, segue una corretta alimentazione, si allena in palestra e soprattutto ama profondamente il suo corpo.

Photo credits Instagram

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