Una bimba di 2 anni è morta in seguito al vaccino esavalente. Sono trascorse solo 24 ore tra un evento e l’altro, così il ministro della Salute Giulia Grillo ha aperto un’inchiesta per verificare se ci sia o meno una correlazione. Il dubbio nasce dalle condizioni della piccola, affetta da sindrome di Dravet (una forma di epilessia, associata a disturbi dello sviluppo neurologico, che insorge nel primo anno di vita). A riportare la notizia è la Gazzetta del Mezzogiorno, la quale spiega che la bimba aveva una malformazione cardiaca e dei problemi congeniti al sistema nervoso. Sono stati i genitori della piccola a chiedere di appurare le cause della morte visto che numerosi medici stavano seguendo la figlia in diversi centri d’Italia compreso il Bambino Gesù di Roma. Proprio a questa struttura si sarebbero rivolti i genitori in cerca di un consiglio.
La risposta è stata un’assoluta conferma: la figlia necessità del vaccino e quindi dell’immunizzazione proprio a causa della patologia di cui soffriva. Da quanto è trapelato dall’inchiesta, la coppia era indecisa sul da farsi: era sicuro procedere oppure no? La scelta più sicura sembrò essere quella di ricoverare la piccola presso gli Ospedali Riuniti di Foggia. L’appuntamento però è stato disdetto dalla struttura pugliese che, a quanto riferito, non ha confermato la necessità di eseguire il vaccino in regime di ricovero. La causa del decesso, avvenuto per arresto cardiaco, e tutte le responsabilità del caso saranno oggetto di verifiche e controlli. È proprio per questo che il ministro Grillo ha deciso di intervenire immediatamente ordinando un’ispezione all’ospedale di Melfi per accertare la dinamica dei fatti in ogni suo particolare.
Vaccini non obbligatori, anzi sì. Dopo un tira e molla che aveva scombussolato l’opinione pubblica per tutta l’estate 2018 e acceso un dibattito già di per sé infuocato, il governo ha fatto dietrofront e ha soppresso il comma del decreto Milleproroghe destinato a togliere l’obbligo vaccinale per i bambini di scuole materne e asili. Tutto era cominciato in un’audizione del 4 settembre durante la quale Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, si era espresso alla Camera sollecitando il ritiro della proroga. La votazione ha mostrato una maggioranza pronta a rivedere le proprie posizioni, così i vaccini sono tornati obbligatori per tutti i bambini che devono andare a scuola.
Anche la storia di Simone Dispensa aveva fatto riflettere sul tema vaccini. Il ragazzo è morto a soli 18 anni a causa di un terribile tumore. Subito dopo la diagnosi il giovane aveva cominciato con le cure, le quali avevano debilitato il suo fisico e il suo sistema immunitario. A quel punto i compagni di classe, per permettergli di tornare a scuola ma al tempo stesso proteggerlo dalle infezioni, avevano compiuto un gesto davvero generoso: si erano sottoposti tutti al vaccino contro l’influenza, così da tenere fuori da quell’aula i batteri che avrebbero potuto farlo stare ancora peggio. Una decisione d’oro che aveva fatto piacere a Simone, il quale si è sentito davvero amato dai suoi compagni.
Due bambine nate a poche settimane di distanza l’una dall’altra sono state accumunate da un tragico epilogo: entrambe sono morte a causa della pertosse. Purtroppo secondo quanto emerso dai primi accertamenti in ospedale le mamme non erano vaccinate e il contagio, per i loro corpi indifesi, è stato letale. E pensare che di solito la pertosse, se trattata con un’adeguata cura di antibiotici, permette la guarigione nel giro di 15 giorni. Mamme vaccinate, in ogni caso, non mettono le neonate al riparo da ogni pericolo: gli anticorpi materni, infatti, non sono capaci di proteggere del tutto da questa infezione.
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