A Stella serve un donatore o morirà: cosa fare per aiutarla

Stella ha una rara malattia genetica e per continuare a vivere ha urgente bisogno di un donatore compatibile. Lei è una bambina di un anno e mezzo cui servono delle cellule staminali, ovvero del midollo osseo. Purtroppo nessuno dei suoi parenti è compatibile, così l’unico modo per dare alla bimba la possibilità di salvarsi è stata quella di far partire la ricerca di un donatore esterno. L’impresa ovviamente non è semplice, anche perché la matematica è contro di lei: secondo uno studio, la possibilità di trovare la persona giusta è pari ad 1 su 100.000. A complicare ulteriormente le cose c’è la logistica. Stella abita in Austria e lì i donatori sono solo 70.000, ovvero l’1 per cento della popolazione.

La ricerca è partita proprio da quei luoghi. Mercoledì 10 ottobre 2018 è stata fissata un’azione di tipizzazione – ovvero un’analisi volta a mappare i nuovi potenziali donatori – nella bassa Carinzia presso lo Standort Fachschule Kärnten di Klagenfurt mentre 2 giorni dopo ci si è spostati al campus della Fachschule Kärnten di Villaco (un comune vicissimo ai confini con Italia e Slovenia). La foto della bimba mostra un viso felice, con occhi vispi e sorriso sempre pronto ad esplodere. Peccato però che il destino l’abbia messa alla prova sin dal principio, colpendola con una malattia genetica così grave. Stella è nata il 6 febbraio 2017 da mamma svizzera e papà italiano. La sua vita è appesa ad un filo e Il Gazzettino ha deciso di raccontare la sua storia: condividere e sensibilizzare è l’unico modo concreto per aiutarla. Far circolare la sua richiesta d’aiuto potrebbe permettere ai suoi familiari e ai medici che la stanno curando di trovare quel donatore che significherebbe salvezza.

La storia di Elisa Pardini

Elisa Pardini, 4 anni, sembrava avercela fatta: a febbraio 2018 aveva ricevuto un trapianto di midollo da un donatore compatibile al 90 per cento. Purtroppo però le cellule staminali non hanno attecchito come dovevano e le condizioni di questa bimba di Pordenone sono improvvisamente peggiorate. “Elisa sta malissimo! Condividete il più possibile… vi scongiuro”, ha scritto su Facebook il papà. La leucemia è tornata a fare male e per lei stavolta serve un donatore con compatibilità pari al 100 per cento.

Salvatore ce l’ha fatta

Quella di Salvatore Pezzano, invece, è ua storia a lieto fine. Il ragazzo, diciannovenne milanese, ama il calcio e a maggio 2018 ha riportato un grave infortunio in seguito ad una partita di pallone in oratorio: una rara tipologia di lussazione che però si è trasformata ben presto in un vero e proprio incubo. Il motivo è semplice: nessun chirurgo era disposto ad operarlo per risolvere il problema in modo definitivo. Tale reticenza era dovuta alla pericolosità dell’intervento, visto che la clavicola è molto vicina all’aorta. In altre parole, intervenire avrebbe potuto costare la vita a Salvatore. Il giovane ha condiviso un appello su Facebook e i risultati sono stati positivi: un chirurgo si è fatto avanti con coraggio. La fortuna ha aiutato gli audaci e tutto è andato per il meglio: la clavicola è tornata a posto e con essa anche il giovane è tornato alla sua vita.

Photo credits Facebook

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