Benessere

Gli yogurt non sono tutti magri: quali sono peggio della Coca-Cola

Alcuni yogurt sono peggio della Coca-Cola e delle altre bevande zuccherate, altro che snack leggero, sano e ipocalorico. A buttare giù la maschera è una recente ricerca condotta dalle delle Università di Surrey e Leeds, le quali hanno misurato i livelli di zucchero contenuto in molti yogurt presenti sul mercato. Il risultato è stato davvero sorprendente. Se ci si aspettava di registrare livelli bassi e tollerabili, il capovolgimento di fronte non potrebbe essere più evidente. Lo uogurt rappresenta una delle scelte più comuni per la merenda, soprattutto quando si sta dieta. Questo prodotto promette infatti di tagliare le calorie ma al tempo stesso di godersi uno spuntino saporito e gustoso, meglio ancora se con un gusto fruttato e fresco. Ovviamente la ricerca non vuole dire che tutti gli yogurt siano da considerarsi nemici della linea e della salute. Semmai, invita a controllare bene le etichette e a non fidarsi di tutti gli yogurt proposti dal bancone del supermercato. I ricercatori hanno valutato il contenuto di nutrienti di quasi 900 yogurt e prodotti a base di yogurt disponibili presso 5 delle principali catene di supermercati on-line del Regno Unito.

Gli alimenti sono stati divisi in 2 categorie: quelli con meno di 5 grammi di zucchero per 100 grammi hanno ottenuto il via libera, mentre quelli con 22,5 grammi per 100 grammi sono da considerarsi ricchi di zuccheri. Ad uscirne vincitori sono stati solamente gli yogurt etichettati come ‘naturali’ o ‘greci’, mentre solamente il 2 per cento degli yogurt per bambini poteva essere annoverato tra quelli a basso contenuto. Come spiegato dai sopracitati ricercatori, i consumatori molto spesso tendono a sottovalutare il contenuto calorico Di questi prodotti e percepiscono in modo positivo i contenuti nutrizionali dei prodotti biologici (yogurt compresi). Gli yogurt contengono per lo più zucchero naturale, detto lattosio, ma le leggi britanniche sulla etichettatura in tal senso non obbligano a dichiarare eventuali zuccheri aggiunti. L’obiettivo da raggiungere è stato fissato dall’agenzia esecutiva del Dipartimento di salute e assistenza sociale, la PHE – Public Health England: ridurre gli zuccheri del 20 per cento entro il 2020.

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