Una bimba di 17 mesi è stata uccisa dalla mamma con una somministrazione sconsiderata su sale: l’agghiacciante storia della piccola Peyton.
Raccontata dal Sun e poi rimbalzata da un media all’altro fino ad arrivare in tutto il mondo, la storia di Peyton ha suscitato rabbia e stupore. La piccola, solo 17 mesi, è morta in seguito ad un’eccessiva somministrazione di sale da parte di sua madre. La donna era in casa con le sue due gemelle e un figlio più grande di 4 anni quando è accaduto l’irreparabile: in un raptus di follia la donna ha rimpinzato la bimba di sale, provocandole danni e sofferenza fino al sopraggiungere del decesso. In un primo momento la mamma ha cercato di nascondere le sue colpe, parlando di un incidente e raccontando che la piccola aveva fatto tutto da sola. Fondamentale la testimonianza del bambino, capace di ricordare i fatti e riportarli in modo preciso agli inquirenti: non era stata la sorellina a prendere il sale e a mangiarlo per gioco bensì la mamma, che l’aveva costretta ad assumerlo in preda ad un attacco di rabbia.
Alla fine è arrivata anche la confessione della donna, la quale ha detto di aver preso di mira la figlia che era più vicino a lei e di averle dato il sale proprio perché in quel momento era governata dalla follia e non riusciva a ragionare lucidamente. L’imperdonabile raptus è stato fatale alla bimba, morta davanti agli occhi della sua gemella. Quest’ultima è salva solo grazie ad una fatalità visto che solamente la loro posizione ha decretato chi dovesse morire e chi invece dovesse vivere.
Alla fine è stata trovata anche una borsa con dentro il sale incriminato, nascosta sotto il cuscino di un divano. Con ogni probabilità la donna, un’americana del South Carolina, voleva attirare l’attenzione del marito, dal quale si sta separando, e per farlo ha deciso di coinvolgere una delle sue figlie. Peyton è morta pochi giorni dopo: il sale aveva causato il restringimento dei vasi sanguigni, danni ai reni e l’accumulo di liquidi nei polmoni. I medici hanno provato a rianimarla ma purtroppo era ormai sopraggiunta la morte cerebrale. La mamma è stata condannata a 30 anni di carcere per omicidio e gli altri due figli sono stati dati in affidamento.
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