Il Movimento 5 Stelle della Regione Lazio vuole rivoluzionare la vigente legge sui vaccini: dallo stop all’obbligatorietà alla quarantena, tutto quello che cambierebbe.
Il Movimento 5 Stelle vuole modificare la normativa che regola i vaccini e il 17 luglio 2018 ha inserito alcuni punti nella proposta di legge n. 52. La considerazione di partenza è la definizione dei vaccini come “risorsa fondamentale” della quale tuttavia “l’utilità preventiva va valutata caso per caso”. Il risultato è una maggiore personalizzazione , basata sulle condizioni di salute fisica e mentale dei singoli bambini. In altre parole, occorrerebbe valutare e giudicare alcuni parametri nei piccoli, per poi eliminare ogni coercizione e lasciare alle famiglie una fondamentale “libertà di scelta terapeutica”.
“Il soggetto che, intrapreso l’iter predisposto alla vaccinazione, nell’eventualità di dubbi non dissipati durante il percorso informativo e/o dinnanzi a ripensamenti ponderati dopo un’attenta valutazione dei rischi/benefici, è libero di interrompere in qualsiasi momento tale procedura secondo i propri diritti specificati nel consenso informato”, si legge. La proposta è già stata firmata da 10 consiglieri regionali, Davide Barillari e Roberta Lombardi in primis, i quali hanno espresso dei dubbi non tanto in merito ai vaccini in sé ma piuttosto sul modo in cui vengono praticati.
Da qui il desiderio di introdurre una serie di passi da compiere prima di vaccinare il bambino: prima di tutto si dovrebbe valutare “la predisposizione genetica alle reazioni autoimmuni e allo stato immunitario del paziente”, mentre al momento della vaccinazione “l’individuo deve essere in condizioni ottimali, fisiche e psichiche, con un certificato di nulla osta rilasciato nel giorno o nei due giorni precedenti”. Il vaccino, poi, può anche essere monocomponente anziché accorparne diversi in un’unica somministrazione. Previste delle misure precauzionali anche nelle scuole con una quarantena che andrebbe da 4 a 6 settimane prima del rientro a scuola per il bambino appena vaccinato allo scopo di “evitare contagi, secondo il principio di precauzione”. In completo disaccordo il ministro della Salute Giulia Grillo: a suo avviso i vaccini restano “un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria”.
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