Noi e il nostro intestino: cosa significano davvero i disturbi addominali

Aboca Edizioni ha portato nelle librerie ‘Noi e il nostro intestino’, ovvero storie comuni di individui nei quali il legame tra mente e corpo ne è uscito compromesso: come gestire i dolori fisici ma anche come vivere il rapporto con se stessi e con il medico.

Tutte le più semplici azioni quotidiane sono caratterizzate da qualcosa che spesso non viene nemmeno percepito fino in fondo, ovvero il controllo del proprio corpo. Può sembrare scontato, eppure ogni singola parte del corpo risponde ad un comando ben preciso che viene impartito dall’individuo: muovere un braccio, sedersi, girare la testa, battere le mani e toccarsi il naso sono solamente dei banali esempi della perfetta correlazione che esiste tra mente e corpo. Eppure il discorso non si esaurisce così in fretta: esistono infatti delle eccezioni, ovvero delle funzioni che non possono essere gestite in tutto e per tutto. In questo, l’apparato digerente è il re indiscusso.

Il rapporto tra individuo e intestino può diventare davvero conflittuale, soprattutto se quest’ultimo decide di mandare dei chiari messaggi di un malessere più profondo. In tal caso i dolori si fanno insopportabili e la matassa diventa ben più complicata da sciogliere. Tra l’altro, la questione non può essere in nessun modo ignorata visto che ne va del benessere psico-fisico della persona. Lo sa bene Enrico Stefano Corazziari, autore di Noi e il nostro intestino per Aboca Edizioni. Il sottotitolo basta ad esemplificare il fine del libro: curare i disturbi e ritrovare l’equilibrio.

Corazziari, professore ordinario di Gastroenterologia presso l’Università La Sapienza di Roma, ha raccolto le esperienze vissute da pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile al fine di delineare le diverse espressioni cliniche della malattia e tutti i meccanismi che la sottendono. Spesso il medico diventa un punto di riferimento capace di diminuire la sofferenza e dare un contributo importante nella gestione dei disturbi. Per fortuna la maggior parte delle volte i dolori intestinali sono occasionali e lievi, due caratteristiche che rendono più semplice la gestione autonoma del malanno. Altre volte però la malattia si presenta in forme più ostili e dolorose: è allora che diventa ancora più importante che venga riconosciuta e compresa, per non far mancare al paziente né la dignità né il sostegno.

Noi e il nostro intestino: cosa significano davvero i disturbi addominali

LEGGI ANCHE: PUNTO DI SVOLTA: QUANDO IL DIRITTO PRIVATO SPOSA L’ECOLOGIA

Photo credits Aboca

Impostazioni privacy