Mya-Louise Perrin aveva una semplice appendicite ma l’infermiera che l’ha visitata non se n’è accorta: l’errata diagnosi è costata la vita alla piccola, morta nel sonno poche ore dopo.
Purtroppo non sono soltanto le patologie più gravi possono portare al decesso. In caso di malattia bisogna anche essere fortunati e trovare le persone giuste sul proprio cammino. Mya-Louise Perrin non ha avuto questa fortuna ed è morta a soli 10 anni. La bambina, di Grimsby (Gran Bretagna), accusava forti dolori addominali, vomitava da giorni e non riusciva più a stare in piedi. I genitori hanno deciso di portata all’ospedale Cromwell Primary Care Centre per sottoporla ad alcune visite ma lì, un’infermiera professionista le ha diagnosticato un’infezione del tratto urinario da curare con qualche antibiotico. Al pronto soccorso non erano presenti medici in quel momento, di conseguenza la famiglia ha dovuto far fede a quanto affermato dall’infermiera.
Ad Andrew Perrin, padre della bimba, è stato detto che se la piccola avesse manifestato altri sintomi o fosse peggiorata, si sarebbero dovuti presentare di nuovo in ospedale. Purtroppo non è stato possibile perché il mattino dopo l’uomo ha trovato la figlia priva di vita nel suo lettino, nella loro casa di Melrose Way. Paul Kelly, coroner del North Lincolnshire, ha finalmente fatto luce sulla malattia di Mya: la bambina aveva l’appendicite ed è morta per peritonite acuta. “Una diagnosi incompleta avvenuta alle 12.30 del 7 novembre ha negato un trattamento medico ottimale che, se previsto, avrebbe potuto portare a un risultato favorevole” ha detto Kelly all’udienza che si è tenuta presso il municipio di Cleethorpe.
Le responsabilità della struttura sono innegabili: l’infermiera ha sbagliato ma il pronto soccorso, in assenza di medici, avrebbe dovuto indirizzare la piccola verso un altro ospedale. Il ricordo del papà, straziato dal dolore di non aver più visto viva la figlia, ha commosso tutti: “Era una di quelle bambine che danno energia a tutti quelli che le stavano affianco. Dava il 110 per cento a scuola: le piaceva molto. Le piaceva lo sport e qualsiasi cosa in cui potesse essere coinvolta. Aveva molti amici. Era sempre aperta a conoscere tutti quelli che incontrava. Voleva essere un politico perché parlava molto e aveva un’opinione su tutto”. Per lui è impossibile dimenticare i fatto e il loro tragico epilogo, con una bimba di 10 anni trovata morta nel proprio letto.
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