Un ragazzo è finito al pronto soccorso con un doccione nelle parti intime: il medico non crede fino in fondo alla versione dei fatti e ne approfitta per sensibilizzare su un tema decisamente delicato…
Qualsiasi pronto soccorso del mondo potrebbe raccontare decine di storie che hanno per protagonisti persone che si presentano con strani oggetti rimasti incastrati nelle parti intime. Appartiene a questa categoria la segnalazione dell’Istituto di educazione e ricerca medica di Nuova Delhi, in India, dove un ragazzo di 26 anni (che ha preferito rimanere anonimo) è stato soccorso in seguito ad un incidente. Il diretto interessato si era rivolto all’ospedale Ram Manohar Lohia ma lì il suo caso non era stato accettato. È andata meglio quando il sopra citato istituto ha deciso di prendere in carico il paziente prima che la situazione diventasse pericolosa.
L’uomo ha affermato di essere caduto nella doccia e che parte del tubo era rimasto incastrato nel suo retto. Il medico che lo ha soccorso ha scritto una lettera al British Medical Journal per raccontare il fatto e sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che solitamente suscita omertà e vergogna. “Sto davvero facendo fatica a immaginare questa caduta sotto la doccia, per essere onesti. Per il momento darò al ragazzo il beneficio del dubbio. È un argomento troppo delicato per molti pazienti”, ha affermato il dottor Peeyush Kumar. Il paziente, non riuscendo ad estrarre il soffione della doccia dal corpo, per potersi recare al pronto soccorso ha dovuto staccare il tubo dalla parete della sua abitazione. Per fortuna non c’era alcun sanguinamento o infezione in corso, sebbene sia stato necessario un delicato intervento per rimuovere il corpo estraneo che era arrivato addirittura a perforare l’intestino. Il dottor Kumar ha potuto aiutarlo e permettergli di tornare alla sua vita nel giro di 48 ore, ma non ha fatto cadere la questione nel dimenticatoio.
La lettera è stato un modo per parlare di un argomento tabù e spiegare quali siano le cause, gli oggetti che più spesso si rivelano pericolosi e le categorie a rischio: “Una grande varietà di oggetti sono stati segnalati, tra cui bottiglie, lattine, bulbi di vetro, pietre, piccole aste, frutta e verdura, vibratori, dildo e giocattoli. L’inserimento di oggetti per scopi auto-erotici è la causa più comune. Altre cause comuni includono incidenti e aggressioni. La presentazione viene spesso ritardata e la cronologia è spesso impropria. Due terzi dei pazienti sono maschi di 30 o 40 anni, che usano tali oggetti per scopi auto-erotici”. La storia del ragazzo indiano è finita bene ma non tutti i pazienti hanno la stessa fortuna: meglio ascoltare le parole e i consigli del lungimirante Kumar.
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