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Colpita da demenza, non ricorda il nome del marito però lo ama lo stesso

Una donna malata di demenza giovanile sta perdendo la memoria giorno dopo giorno e non sempre ricorda il nome del marito e dei figli: una forza maggiore, tuttavia, la fa sempre sentire sicura nelle braccia dell’uomo con cui ha condiviso tutta la vita.

Phyllis Feener è una donna di 58 anni che dalla sua Nashville, in Tennessee, si trova a vivere un dramma quotidiano. Da 5 anni, infatti, le è stata diagnosticata una forma di demenza giovanile contro la quale non si può fare nulla se non osservare il suo progredire nella speranza che sia il più lento possibile. Ovviamente stare accanto a Phyllis non è semplice poiché necessita di continue cure e attenzioni. Oltre a levarle l’autosufficienza, la malattia ha compromesso la sua memoria al punto che non sempre riconosce il marito e le figlie. Pur non conoscendo i loro nomi, Phyllis si affida a loro piena di fiducia. Soprattutto quando si tratta del marito.

La figlia Kelli ha voluto celebrare il legame tra i due postando una foto che ritrae la donna nelle braccia del marito, serena e rilassata. Come dice la didascalia “I miei genitori sono sposati da 34 anni. Mia madre è allo stadio finale di una demenza giovanile, diagnosticatole 5 anni fa, quando aveva 53 anni. Mio padre si occupa di lei a tempo pieno. Lei non si ricorda sempre il suo nome, ma sa che è al sicuro con lui. Se questo non è vero amore, non so cosa sia”.

Il web è letteralmente impazzito di fronte ad una dimostrazione d’amore così genuina e il post ha superato i 600mila like e i 12mila commenti. Ad emozionarsi sono stati soprattutto i familiari di persone che vivono lo stesso dramma, affetti da demenza o Alzheimer. Un simile riscontro è più che meritato: un legame puro e sincero come il loro merita di essere celebrato e di non lasciare indifferenti. Non che questo possa dare anche solo la minima speranza a Phyllis: la sua malattia non può essere curata, tuttavia tali dimostrazioni di solidarietà hanno dato un po’ di calore ai suoi familiari e per una volta li hanno fatti sentire meno soli.

LEGGI ANCHE: ALZHEIMER, 1 CASO SU 3 POTREBBE ESSERE EVITATO: 9 FATTORI DI RISCHIO

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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