Rodrigo Alves, il Ken umano famoso in tutto il mondo per gli oltre 60 interventi chirurgici subiti, nella casa del Grande Fratello ha parlato della sua esperienza col bisturi: cosa, tornando indietro, non si rifarebbe mai?
Un personaggio come Rodrigo Alves non può mai passare inosservato, figurarsi poi se a fare da cornice ci sono le telecamere del Grande Fratello 15 puntate addosso 24 ore su 24. Il Ken umano, con tutti i suoi oltre 60 ritocchi estetici in bella vista (il 34enne si è persino tolto gli slip sotto la doccia, senza coprirsi in alcun modo le parti intime), ha attirato la curiosità degli altri concorrenti. Le domande sul suo aspetto fisico non sono certo mancate, dimostrando che l’argomento chirurgia non riesce proprio a lasciare indifferenti. L’ormai celebre anglo-brasiliano non si è fatto pregare ed ha raccontato a Luigi, Alessia e Matteo alcuni dettagli, anche dolorosi, delle operazioni affrontate nel corso degli anni.
Alves in effetti non rifarebbe proprio tutto e al Grande Fratello italiano ha confessato quali sono le operazioni delle quali si è pentito. “Ma quindi a te mancano 4 costole?”, gli ha chiesto un’Alessia particolarmente incuriosita. “Sì ma è un’operazione che non rifarei, ho delle cicatrici molto grosse”, ha risposto il diretto interessato. Ma il dettaglio più macabro deve ancora arrivare: Alves conserva quelle costole nella sua casa di Londra. Tra un dettaglio e l’altro, il Ken umano ha raccontato molti dei suoi interventi: “Mi hanno iniettato della placenta per un intervento vicino agli occhi […] Ho fatto più volte il Prp nella testa, sul viso e sul collo (ovvero un processo di crescita per stimolare la crescita dei tessuti, ndr).
Alessia ha chiesto delucidazioni sulla cicatrice visibile in testa e Alves ha spiegato che “è dovuta al trapianto di capelli” che ha fatto per ben 3 volte. Ma non finisce qui: il Ken ha rifatto anche le orecchie per farle apparire più piccole. Ovviamente non tutte le operazioni sono uguali: per queste appena elencate, a sua detta, bisogna essere davvero forti. Stesso discorso per il silicone nei bicipiti: “Mi ha fatto molto male, è stato un intervento di 7 anni fa”, ha ricordato. Più semplice quella ai pettorali: Alessia ha potuto toccare le protesi senza procurargli alcun dolore. Le ultime considerazioni hanno riguardato la manutenzione da dover fare periodicamente e una consapevolezza che ha maturato col tempo: “Ho una responsabilità verso gli altri e tutti devono sapere che è pericoloso“, ha ammesso.
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