Due medici hanno trovato un tumore alla colecisti in una loro paziente ma hanno ‘dimenticato’ di avvisare la diretta interessata: la donna è morta e i due professionisti rischiano l’incriminazione.
Combattere contro un tumore è una sfida impegnativa già quando si ha una diagnosi e tutte le cure necessarie. Figuriamoci come può diventare impossibile quando si ha la sfortuna di incontrare sulla propria strada due medici disattenti e superficiali. È proprio questo quanto accaduto ad una donna di 60 anni che era stata operata nel 2010 per dei calcoli. In quell’occasione le era stata asportata la cistifellea e, per precauzione, si era proceduto con un esame istologico. Quest’ultimo purtroppo aveva dato un esito imprevisto e doloroso: si trattava proprio di un tumore maligno alla colecisti.
Peccato però che la notizia non sia stata data alla diretta interessata. I medici dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, infatti, hanno omesso il fatto alla loro paziente, probabilmente per una dimenticanza o comunque per un’innegabile superficialità. Così i due sono stati rinviati a giudizio e potrebbero risultare colpevoli di omicidio colposo. L’accusa è molto grave ma d’altronde la conseguenza del loro comportamento è stata a dir poco imperdonabile: la paziente è morta nel 2015 proprio a causa del tumore che, per sua sfortuna, non aveva nemmeno potuto affrontare.
Dal canto suo, il primario si era difeso dicendo che non toccava all’ospedale comunicare alla paziente i risultati dell’esame istologico e che quindi la responsabilità è da imputare ad altri. La vicenda giudiziaria segue di qualche anno i fatti a causa di un iniziale ripensamento. La procura aveva indagato i due medici (nello specifico, i direttori della chirurgia generale e d’urgenza) ma poi aveva preferito evitare di procedere. La famiglia della vittima non si è però arresa ed ha presentato ricorso. Così, il fascicolo è stato ripreso in considerazione e il sostituto procuratore generale Giorgio Vitari ha sostenuto l’accusa di omicidio colposo. I due professionisti sanitari sono stati rinviati a giudizio, in attesa dell’udienza fissata per il 29 maggio 2019.
LEGGI ANCHE: RIMOSSO UN TUMORE OVARICO DI 60 KG: NECESSARI 12 CHIRURGHI E 5 ORE DI SALA OPERATORIA
Photo credits Facebook