La frutta è di vitale importanza per il corpo ma assumerla alla fine del pasto rovina gran parte dei suoi effetti detox: cosa accade nell’intestino e quando sarebbe più opportuno consumarla.
La frutta può diventare l’alleato numero 1 per depurare il corpo dalle tossine e per perdere qualche chilo, tuttavia il momento in cui si assume quella frutta è in grado di capovolgere del tutto la situazione. La regola d’oro da non trascurare mai è di evitare accuratamente di consumarla alla fine del pasto e il motivo è semplice da capire. Per spiegarlo si può ricorrere ad un esempio pratico: basta immaginare di mangiare due fette di pane e subito dopo una mela. Questo frutto, leggero e poco calorico, sarebbe pronto ad arrivare direttamente nell’intestino tenue ma la presenza del pane crea una impasse.
Il pane finisce col trattenere la frutta all’interno dello stomaco trasformando entrambi in un bolo acido che fermenta . Gli effetti negativi, tra cui reflusso e disturbi gastrici, tendono ad essere attribuiti alla frutta ma in realtà è solo il momento della somministrazione ad essere errato. Accortezze diverse permetterebbero alla frutta di svolgere il loro compito detox senza intoppi, in un percorso di salute perfettamente lineare. Mai ingerirla alla fine del pasto, quindi: la frutta non deve trovare sul proprio cammino alcun cibo ingerito né residui dei pasti precedenti. La pancia sarà la prima parte del corpo a ringraziare, potendo finalmente dire addio a gas e rigonfiamenti.
Non mancano poi altri consigli utili per preservare tutte le qualità della frutta e ottenere il massimo rendimento da questo elisir di bellezza, salute, energia, longevità e linea. Ad esempio, occorre diffidare dai succhi di frutta che ne conservano il sapore ma certamente non i micronutrienti. Un discorso simile vale anche per le centrifughe, soprattutto se non vengono finite immediatamente: consumare il frutto così com’è appare sempre la scelta migliore. Anche il modo di mangiare influisce: meglio masticare che inghiottire anche quando si tratta di una spremuta poiché il contatto con la saliva ne amplifica le qualità.
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