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Benessere

50 arresti cardiaci in 6 giorni: la reazione della paziente è da record

Katia ha una bimba di 3 mesi particolarmente presa di mira dai problemi di salute: ha avuto 50 arresti cardiaci in meno di una settimana e la sua paura era quella di non veder crescere la figlia. La sua reazione alle avversità ha sorpreso medici e parenti.

Tra il 31 marzo e il 5 aprile 2018 la povera Katia, una mamma di 31 anni, è stata letteralmente bombardata: all’improvviso alcune cellule del suo cuore sono impazzite e il suo corpo ha dovuto affrontare ben 50 arresti cardiaci nel giro di 6 giorni. La situazione era disperata, basti pensare che era arrivata a un arresto cardiaco ogni 15 minuti. Un caso di aritmia talmente grave faceva presagire il peggio, così sia i medici che i parenti della ragazza avevano preso in seria considerazione la possibilità di un decesso. La reazione della paziente, tuttavia, è stata da record.

La svolta è partita da una mossa tentata dall’ospedale: ricoverata a Napoli – dov’era in vacanza per Pasqua – Katia è stata trasferita a Milano. Un medico del Policlinico San Donato, il prof. Carlo Pappone, aveva ricevuto via e-mail gli elettrocardiogrammi della giovane e concordava sulla necessità di procedere con un trasferimento urgente. Il marito Fabio ha dato il consenso e la Regione Campania ha messo a disposizione un aereo militare con un team di rianimatori per affrontare con il defibrillatore i numerosi arresti cardiaci che si sarebbero inevitabilmente verificati anche durante il volo.

“La grave aritmia di Katia è una fibrillazione ventricolare provocata da alcune cellule impazzite nel sistema elettrico del cuore”, ha sentenziato Pappone sin dal principio. Per guarirla è stato necessario eseguire un’ablazione particolare, difficile ma possibile: la corrente elettrica viene fatta passare nel corpo e deve raggiungere il punto esatto da trattare, per poi distruggere le cellule responsabili dell’aritmia. L’intervento per fortuna è riuscito e Katia è uscita dal coma dopo pochi giorni, senza nessuna conseguenza neurologica. “Oggi vivo la mia nuova vita e sono ancora incredula per tutto quello che mi è accaduto”, ha commentato. Il pensiero è andato anche alla sua bambina di soli 3 mesi: “Sono felice di avere la possibilità, insperata, di crescere mia figlia”, ha concluso la tenace malata.

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