Una donna di 48 anni è morta 2 giorni dopo aver ricevuto una diagnosi di gastrite: aveva manifestato vomito e mal di stomaco ma i medici non sono stati in grado di trovare la causa del fatale malessere.
Il calvario di Michela Ravazzolo è cominciato come un semplice mal di stomaco. Quel dolore è cresciuto al punto di diventare insopportabile, inoltre si sono manifestati conati di vomito. È per questo motivo che la donna ha deciso di rivolgersi alla guardia medica. Il dottore di turno l’ha visitata a domicilio ma ha deciso di prescriverle solamente un farmaco contro la gastrite. Il medicinale si è rivelato perfettamente inutile: il dolore non cessava affatto. Così, il passo successivo è stato quello di rivolgersi al Pronto soccorso.
Lì è stata confermata la diagnosi precedente: si trattava con ogni probabilità di una brutta gastrite. Per precauzione la paziente è stata tenuta in osservazione per alcune ore ma poi è stata dimessa. Una volta tornata a casa la situazione non accennava a migliorare e la nottata non ha portato alcun giovamento alle sue condizioni: la donna ha continuato a sentirsi male e a vomitare senza riuscire a trovare sollievo in alcun modo. A distanza di 2 giorni dalla prima visita è successo l’irreparabile: la quarantottenne è morta. Tra i motivi che potrebbero aver portato al tragico decesso c’è l’infarto, visto che tra i sintomi si può annoverare anche il dolore epigastrico accompagnato da nausea e vomito.
Gli stessi sintomi, appunto, manifestati nella vittima. Peccato però che nessun medico abbia pensato prima a questa eventualità. L’esame autoptico potrà fornire ulteriori elementi per supportare o confutare l’ipotesi, ma nel frattempo la Procura ha aperto un’inchiesta dopo l’esposto della madre della paziente. Tre medici sono indagati per omicidio colposo: il medico di base della donna, quello in servizio alla Guardia medica e uno dei medici del pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera. L’unico suggerimento che questi professionisti sono stati in grado di dare alla malata è stato quello di assumere qualcosa contro il bruciore allo stomaco e bloccare la nausea. Troppo poco e troppo superficiale, ovviamente, per evitare il peggio.
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