Il dottor Jodel Salinas è affetto da una particolare condizione: il suo cervello riproduce le sensazioni di dolore provate dai suoi pazienti. La storia del medico più empatico del mondo.
Jodel Salinas è un medico americano che ha ampiamente superato il concetto di empatia. Se uno dei suoi pazienti sente dolore, lui prova sul suo corpo quelle medesime sensazioni. Lo stesso accade in sala operatoria: ciò che subiscono loro si ripercuote anche su di lui (compresa l’incisione del bisturi sulla pancia e l’agitazione nel vedere i suoi organi interni). Nessuna bufala, è l’autorevole Bbc a riportare la storia di questa particolare condizione chiamata sinestesia del tocco a specchio tattile: il cervello del dottor Salinas ricrea nel corpo le sensazioni che vede, fino a provare vero e proprio dolore. Questo tipo di sinestesia è raro ma non unico: ne è caratterizzato l’1,6 per cento della popolazione mondiale.
Sin da piccolo Salinas ha dimostrato di essere più sensibile dei suoi coetanei: quando colorava a scuola vedeva la forma della lettera B arancione o il numero 1 giallo. Inoltre fare le somme per lui era qualcosa di strano perché nessun risultato riusciva ad inglobare tutti gli input sensoriali che percepiva. La svolta è arrivata nel 2008, al campus della Facoltà di Medicina che frequentava, nel momento in cui un uomo è stato colpito da arresto cardiaco: “Mentre vedevo che gli praticavano il massaggio cardiaco, potevo sentire la mia schiena stesa sul pavimento, la compressione sul mio petto e la sonda per far respirare che scendeva lungo la mia gola”, ha detto.
Purtroppo l’uomo è morto 30 minuti dopo, così Salinas ha provato “un inquietante silenzio”. “Avevo la completa assenza di sensazioni fisiche”, ha ricordato alla Bbc. Da quel momento è stato un crescendo di sensazioni, messe in discussioni solamente da alcuni colleghi pronti a giurare che si tratti solo di autosuggestione. Fatto sta che Salinas, grazie a questa profonda capacità di somatizzare, ha particolarmente a cuore il bene dei suoi pazienti e riesce a capire se hanno sete oppure se sentono dolore guardando il minimo movimento del loro volto. “Mi interessa molto il benessere dei miei pazienti, perché in quel momento è anche il mio benessere”, ha concluso il sensibile medico.
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