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Muore Alberto Zanchetti, genio del XX secolo: i suoi successi medici

Alberto Zanchetti è considerato uno dei massimi scienziati del secolo: è scomparso all’età di 91 anno lasciando dietro di sé una lunga serie di successi medico-scientifici.

Alberto Zanchetti era ricoverato già da diverse settimane presso l’Istituto Auxologico italiano (l’auxologia è una specialità medica che studia e cura la crescita fisica della persone nel corso dell’età evolutiva) di cui lui stesso era direttore scientifico sin dal 1985 a causa di alcuni problemi di salute. La sua morte è avvenuta il 26 marzo 2018 all’età di 91 anni e con una carriera medico-scientifica davvero invidiabile alle spalle: basti pensare che lo European Journal of Clinical Investigation lo aveva eletto tra i 6 scienziati italiani più influenti al mondo. Chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui, tuttavia, ne ha sottolineato l’umiltà e il suo desiderio di astenersi da qualsiasi forma di narcisismo o ostinato protagonismo. Per il professor Zanchetti solo una cosa era davvero importante: l’avanzamento della scienza medica.

Qualche tempo fa la Facultat de Medicina i Ciències de la Salut Campus Clínic di Barcellona gli dedicò una conferenza internazionale intitolata “Alberto Zanchetti the man, the scientist, the friend” (letteralmente Alberto Zanchetti l’uomo, lo scienziato, l’amico) per rendere onore al suo valore umano e professionale. “Il prof. Zanchetti è stato un grande maestro, una guida preziosa. Non solo nello sviluppo di un elevato rigore scientifico, ma anche nella conquista di un profondo senso clinico per moltissimi giovani medici”, ha ricordato il primario dell’Istituto Auxologico e suo ex collaboratore Gianfranco Parati.

L’amore per la ricerca medica era stato chiaro sin dalla sua giovinezza: laureatosi in medicina presso l’Università di Parma nel 1926 – un anno in cui i laureati in medicina potevano contarsi sulle dita della mani – continua la sua carriera insegnando a Milano. In un secondo momento diventa direttore dell’Istituto di Clinica medica, poi del Centro di fisiologia clinica e ipertensione, della II Scuola di specializzazione in cardiologia e di molte altre prestigiose strutture. Nel mondo si è fatto portavoce della scienza medica italiana ed è diventato membro di numerose società scientifiche nazionali ed internazionali oltre che presidente di diverse associazioni quali la International Society of Hypertension e la Working Group on Hypertension and the Heart della European Society of Cardiology. Un orgoglio per l’Italia, che dice addio ad una delle menti più brillanti della medicina moderna.

LEGGI ANCHE: UMBERTO VERONESI: LE SCOPERTE PIÙ IMPORTANTI, LE FRASI PIÙ CELEBRI

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Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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