La storia di Alfie Evans ricorda quella di Charlie Gard: un giudice dell’Alta Corte di Londra ha ordinato di staccare la spina nonostante il volere contrario dei genitori e l’assenza di una diagnosi esatta.
Alfie Evans è un bimbo di 21 mesi molto più sfortunato dei suoi coetanei: è affetto da una terribile malattia neurologica degenerativa e molto invalidante. Nonostante il suo male non abbia ancora un nome poiché i medici non sono ancora stati capaci di arrivare ad una diagnosi esatta, un giudice dell’Alta Corte di Londra ha deciso di staccare la spina contro il volere dei genitori. La motivazione sembrerebbe in favore del bambino, che “ha bisogno di quiete e pace”. I medici sarebbero quindi autorizzati a staccare i macchinari che tengono in vita Alfie, attualmente ricoverato all’ospedale pediatrico di Liverpool.
I genitori di Alfie – Tom Evans e Kate James – sono giovani ma determinati: poco più che ventenne, la coppia non è d’accordo con la drastica decisione del giudice Hayden e sta valutando la possibilità di ricorrere in appello contro questa sentenza di morte. La loro idea, infatti, era quella di portare il figlio a Roma per sottoporlo a un trattamento presso l’ospedale Bambino Gesù. Il giudice tuttavia sembra assolutamente irremovibile poiché a suo avviso, secondo la documentazione presentata dagli stessi medici che hanno in cura il bimbo, mantenerlo in vita sarebbe “inumano”.
Purtroppo la vicenda ricorda da vicino quella di Charlie Gard, affetto da sindrome da deperimento mitocondriale. La malattia purtroppo aveva compromesso tutte le sue facoltà nel giro di pochi mesi e alla fine i genitori avevano dovuto arrendersi in quanto ormai “era troppo tardi”. Charlie aveva passato gli ultimi giorni di vita in un un hospice per l’interruzione ‘in breve tempo’ dei supporti vitali ed era volato in cielo il 28 luglio 2017 dopo una lunga battaglia che aveva visto i suoi genitori chiedere aiuto a tutte le principali autorità mondiali. L’assenza di una diagnosi esatta per Alfie lascia perplessi: il paziente meriterebbe forse qualche chance in più? Le sue funzioni mentali e fisiche sono davvero irrecuperabili? Con queste domande nel cuore, per mamma Kate e papà Tom è davvero troppo presto per staccare la spina.
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