Per affrontare il diabete di tipo 1 non basta una dieta equilibrata e uno stile di vita sano: perché gli esperti invitano a non tralasciare l’insulina.
Le società scientifiche di diabetologia (SID, AMD SIEDP) e le associazioni dei pazienti con diabete (FAND, Diabete Forum, AGD, ANIAD) hanno redatto un documento con il chiaro obiettivo di ribadire un concetto semplice ma assolutamente centrale per la salute dei pazienti affetti da diabete di tipo 1: “L’unica terapia per il diabete tipo 1 è l’insulina. Sospenderla significa rischiare di andare incontro alla morte”, si legge nel comunicato. Gli esperti proseguono poi affermando che “in un Paese dove sembra a volte imperare la disinformazione scientifica, anche in un campo vitale come quello delle scienze mediche, c’è anche chi, per evidenti interessi commerciali, può permettersi di promettere indisturbato di guarire le malattie più disparate, dall’Alzheimer, al diabete tipo 1, grazie ad una dieta miracolosa corredata da ‘integratori’ dal costo non irrilevante (ma questo è solo un dettaglio). Basta un microfono, una telecamera, un sito web e la fake news è servita”, si legge in un documento redatto a voce univoca dalle sopraelencate associazioni.
Una dieta corretta, stili di vita sani e alcuni integratori non possono quindi sostituire l’effetto dell’insulina. Ecco perché non bisogna cedere alle lusinghe delle cosiddette cure alternative. I rischi sono a dir poco elevati: si potrebbe morire di chetoacidosi diabetica nel giro di qualche giorno, a seconda della situazione nella quale riversa il proprio corpo. Lanciare l’allarme è sembrato il modo opportuno per sottolineare i seri danni che potrebbero essere provocati al soggetto diabetico.
Il diabete tipo 1 è una malattia legata alla distruzione del pancreas da parte del sistema immunitario e non ammette tentativi pseudo-scientifici. Se poi vogliamo davvero parlare di benessere e stili di vita corretti, allora va precisato che tali atteggiamenti possono essere abbracciati con l’obiettivo di prevenire il diabete di tipo 2. Questo, in molti casi, è provocato da cattive abitudini di vita tra cui obesità e sedentarietà e quindi può essere osteggiato da una serie di buone pratiche alla portata di tutti.
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