Annalisa Minetti può tirare un grosso sospiro di sollievo: la piccola Elena che porta in grembo non avrà la sua malattia, ovvero la retinite pigmentosa.
Annalisa Minetti è incinta del suo secondo figlio: a breve è prevista la nascita di Elena, una bambina che andrà a fare compagnia al primogenito Giacomo (avuto dal primo marito, l’ex calciatore Ciro Esposito). A Tale e Quale Show il pubblico ha avuto modo di assistere all’annuncio della gravidanza e poi alla crescita del pancione. Ciò che premeva maggiormente alla cantante, tuttavia, era una sola: avrebbe trasmesso la sua malattia alla sua piccola? La Minetti è affetta da retinite pigmentosa, una patologia che piano piano l’ha portata alla cecità. La voglia di maternità era però talmente grande da superare ogni paura legata a genetica ed ereditarietà.
Ospite a Domenica Live, la bella Annalisa ha voluto raccontare alla conduttrice Barbara D’Urso tutte le sensazioni provate nel corso della gravidanza e la gioia che è esplosa non appena è arrivato il verdetto più importante: “Abbiamo fatto un test per sapere se la piccola era sana. Posso dire che non le trasmetterò la mia malattia. L’abbiamo fatto per capire eventualmente come affrontare il problema, non per eliminarlo. Nella vita i problemi si affrontano“, ha detto commossa. Insomma, Elena sarà una bimba sana per la gioia di mamma Annalisa e per quella del suo papà Michele Panzarino (sposato nel 2016).
La retinite pigmentosa è una malattia genetica piuttosto rara che colpisce l’epitelio pigmentato e la retina. Si tratta di una distrofia retinica progressiva, ovvero una malattia che porta ad una graduale perdita della vista. I primi sintomi si manifestano in età adolescenziale e sono la riduzione della visione notturna, seguita da una costrizione del campo visivo periferico. Purtroppo non esiste alcun trattamento medico in grado di curare completamente tale patologia, la quale può solamente essere rallentata da alcuni farmaci e vitamine. Per capire la possibile trasmissione ereditaria bisogna considerare la forma dominante, quella recessiva e quella recessiva legata al cromosoma X: nel primo caso si parla del 50% di possibilità di avere un figlio affetto da retinite pigmentosa, negli altri bisogna analizzare l’albero genealogico e capire se ci sono portatori sani.
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