Il Pandoro è un dolce particolarmente complesso da realizzare: il Gambero Rosso ha stilato una classifica per capire quali sono i migliori del Natale 2017.
Il pandoro è un dolce talmente tradizionale che spesso finisce con l’essere sottovalutato. Realizzare un perfetto pandoro non è affatto semplice: da dolce commerciale può diventare un vero e proprio dolce d’autore. Solitamente il pandoro viene considerato l’eterno secondo tra i dolci di Natale, eppure esso incontra il favore di chi non ama uvetta e canditi. Il Gambero Rosso ha messo in pratica una degustazione per paragonare i migliori esemplari del 2017, concludendo che per arrivare al pandoro perfetto c’è ancora molta strada da fare. Soddisfare i comuni mortali è ovviamente molto più semplice, ma quali sono i pandori più buoni dell’anno? La classifica stilata dal Gambero Rosso può dare una mano nella risposta.
Prima di tutto va detto che, proprio come per il panettone, la prova del nove è costituita dalla cosiddetta prova del filo: bisogna prendere una parte di mollica e, tirandola via, il dolce si deve staccare formando delle strisce dorate e soffici. Gli ingredienti obbligatoria del pandoro, tutelati da un decreto interministeriale del 22 luglio 2005, sono la farina di frumento, lo zucchero, le uova di gallina fresche di categoria A o il tuorlo d’uovo (o entrambi), burro, lievito naturale, aromi di vaniglia o vanillina, sale. Tra i vari prodotti assaggiati, i dubbi maggiori del Gambero Rosso si sono rivolti alle lievitazioni “sfuggite di mano”, agli aromi definiti “esuberanti” nonché alle note “vintage”. Ma ecco la classifica 2017:
- Rinaldini: definito un pandoro da esposizioni per la sua forma regolare, questo dolce è da apprezzare soprattutto per il suo ventaglio di aromi nonché per il gusto buono e goloso proprio come dev’essere il pandoro.
- Renato Bosco: le note alcoliche non disturbano e la lievitazione è perfettamente riuscita.
- Marcello Rapisardi: ha un richiamo di confetto dovuto alla presenza dello zucchero, con un sapore molto delicato all’assaggio.
- Gruè: un pandoro ben cotto ma che denota qualche imprecisione nella lievitazione.
- Pasticceria Veneto – Iginio Massari: bellissima l’artigianalità espressa dalla superficie esterna un po’ ruvida, tuttavia l’interno è asciutto e poco filante.
- Alfonso Pepe: buoni gli aromi ma imprecisi e scomposti.
- Nero Vaniglia: un altro pandoro asciutto che non soddisfa la prova del filo del Gambero Rosso, tuttavia si percepiscono aromi floreali, di cocco e una certa croccantezza data dai semi di vaniglia.
- Opera Waiting: le materie prime sono in gran parte biologiche ma l’errore maggiore è nella lievitazione lenta ma ad alta temperatura (non padroneggiata fino in fondo)
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