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La famiglia italiana che non sente il dolore: finalmente svelato il motivo

La famiglia Marsili non prova alcun dolore fisico da ben tre generazioni: i ricercatori hanno analizzato il loro dna e hanno scoperto quale motivo si cela dietro questa rarità.

C’è chi viene messo ko da un semplice mal di testa e chi invece può sciare per una giornata intera senza accorgersi di avere la spalla rotta. È accaduto ai Marsili, una famiglia senese che da tre generazioni è insensibile al dolore fisico. Letizia, 52 anni, ha ereditato questa caratteristica dalla mamma (78 anni) e l’ha trasmessa anche ai suoi figli di 24, 21 e 16 anni. Il segreto, com’era stato sempre ipotizzato, è nascosto nel dna. Nessuno però riusciva a capire di cosa si trattasse esattamente. A svelare l’arcano è stato uno studio condotto dall’Università di Siena e dallo University College di Londra, i cui risultati sono stati pubblicato sulla rivista Brain.

Il gene mutato si chiama ZFHX2 e spiega la loro incredibile condizione, che potrebbe essere definita “analgesia congenita”. James Cox, ricercatore britannico coinvolto dallo studio, ha spiegato che i Marsili hanno una densità delle fibre nervose intraepidermiche nella norma: i nervi sono tutti al loro posto, tuttavia non lavorano come dovrebbero. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno eliminato il gene ZFHX2 da alcuni topolini constatando che in effetti così facendo venivano inibiti sia al dolore che al calore. Questo dà il via ad un interessante spunto: trovare una terapia genica per combattere il dolore cronico che affligge il 30 per cento della popolazione europea.

Ovviamente alla famiglia Marsili non interessa il contrario: a loro sta benissimo una vita senza dolore! I diretti interessati hanno fatto sapere che conducono una vita normale, si ammalano raramente e non hanno mai visto tale condizione come qualcosa di negativo. Le loro storie lasciano tutti a bocca aperta: c’è chi, appunto, non si è accorto di avere la spalla rotta e ha continuato a sciare tutto il giorno, oppure c’è chi è andato in bicicletta per due giorni senza realizzare di avere un gomito fratturato. Un dna senza dubbio “robusto”.

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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