Salute

Obesità e diabete: i danni per cervello e memoria sono gravi

Le funzioni cerebrali vengono danneggiate dagli effetti di obesità e diabete: tutta colpa di un’alimentazione troppo ricca di grassi e dell’insorgere dell’insulino-resistenza.

Obesità e sovrappeso devono essere monitorati e limitati il più possibile vista l’entità delle possibili ripercussioni sulla salute. Uno studio condotto dall’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università Cattolica e pubblicato su Nature Communications ha evidenziato il pericoloso legame tra insulino-resistenza e funzioni del cervello. Il dato è estremamente preoccupante: le conseguenze di obesità e diabete di tipo 2, infatti, possono andare in tilt il cervello e compromettere sia la memoria che il cervello. L’insulino-resistenza, infatti, è in grado di spegnere una sorta di interruttore che gioca un ruolo chiave per apprendimento e memoria.

Scendendo più nel dettaglio, è il recettore per il glutammato chiamato GluA1 a venire danneggiato. Questo, che in condizioni normali permette ai neuroni di effettuare una comunicazione ottimale, non riesce più a farlo col sopraggiungere dell’insulino-resistenza in quanto modificato a livello chimico da una trasformazione detta “palmitoilazione”. La diretta conseguenza della palmitoilazione è l’accumulo di acido palmitico a livello cerebrale, condizione per nulla auspicabile ma inevitabile se si continua a seguire una dieta troppo ricca di grassi.

La ricerca ha aperto la strada a due importanti consapevolezze: in primis la necessità di prestare la massima attenzione all’alimentazione. In secondo luogo l’obbligo di limitare immediatamente gli effetti dell’insulino-resistenza sulle funzioni neurali. Gli esperti hanno dimostrato che agendo geneticamente o farmacologicamente sulla palmitoilazione del recettore GluA1 (è stato somministrato un farmaco specifico attraverso spray nasali) si interrompe immediatamente il declino di cervello e memoria. Questo legame causa-effetto può rivelarsi della massima importanza: c’è una stretta relazione tra le malattie metaboliche e quelle neuro-generative, quindi intervenendo su una si potrebbe intervenire anche sull’altra. Insomma, un ottimo motivo per indagare più a fondo la questione e vederci chiaro.

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LEGGI ANCHE: DIABETE: ESISTE UNA DIETA CHE RIESCE A FERMARLO. COSA SI MANGIA

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Raffaella Mazzei

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