Il formaggio può rivelarsi un alleato prezioso contro l’insorgere di infarto e ictus: quali sono le dosi consigliate e tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Alcuni alimenti possono aiutare il corpo a prevenire patologie gravi che possono portare al decesso, quali infarto e ictus. Il formaggio appartiene a questa benefica categoria, come appurato degli esperti dell’Università di Soochow in Cina. Il team cinese coordinato dal professor Li-Qiang Qin ha pubblicato i risultati del proprio lavoro sulla rivista European Journal of Nutrition sottolineando la novità della scoperta: fino a qualche anno fa il formaggio veniva considerato dannoso per il cuore a causa dell’abbondante presenza di grassi saturi, mentre ora è stato considerato l’esatto opposto.
Ovviamente il consumo di formaggio dev’essere giudizioso: la quantità fissata è di 40 grammi e gli esperti consigliano di assumerla tutti i giorni eccedendo solamente di rado. La ricerca che ha portato a questa nuova rivelazione alimentare ha coinvolto 200 mila persone divise in 15 diverse ricerche scientifiche. È stata analizzata la loro salute, la quale è risultata migliorata nei 10 anni di test. I volontari che hanno consumato quotidianamente il formaggio hanno visto flettere la possibilità del manifestarsi di patologie cardiovascolari del -18 per cento, lo stesso vale anche per il rischio di infarto (-14 per cento rispetto a chi non consuma formaggio) e di ictus (-10 per cento).
Ovviamente il formaggio non è l’unico cibo a combattere queste patologie. Il peperoncino ha lo stesso effetto grazie alla presenza di capsaicina, una sostanza piccante che riesce ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Accanto all’alimentazione restano alcune buone pratiche da seguire per arrivare allo stesso risultato: combattendo l’obesità, seguendo uno stile di vita sano, limitando o meglio ancora evitando il fumo, tenendo sotto controllo l’ipertensione. Il formaggio – con il suo mix di minerali come calcio e fosforo, proteine, vitamine e lipidi – è destinato ad aggiungersi alla lista, dimostrando che alcuni cardini della nutrizione classica andrebbero forse un po’ rivisti e corretti.
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