Trovato del tallio, un metallo utilizzato contro topi e formiche, nella tisana: fascicolo aperto contro ignoti ma nel frattempo bisogna fare i conti con 3 decessi e 5 ricoveri.
Qualche settimana fa le autorità avevano avuto a che fare con un caso particolare: una famiglia di Nova Milanese avvelenata da Tallio, con 3 decessi e altre 5 persone finite in ospedale. Vicino ad Alessio Palma e Maria Lina Pedon – i coniugi ultraottantenni ricoverati per primi dalla metà di novembre – in una terrina priva di marca e di indicazioni sulla provenienza è stata trovata una tisana. Campionata dai tecnici dell’Agenzia Tutela Salute per la provincia di Monza e Brianza, nella tisana sono state trovate quantità di tallio superiore alla soglia minima di sicurezza.
Gli esiti dei test, eseguiti a Torino presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, hanno potuto in parte spiegare quanto accaduto: alcune “erbe da infuso” di fabbricazione non commerciale si sono rivelate positive al tallio tant’è che sono in corso verifiche per risalire a chi potrebbe averle preparate. Ancora da appurare la natura del fatto: incidente o avvelenamento doloso? È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti.
Nel frattempo il bollettino medico resta preoccupante: Alessio Palma è ricoverato a Desio in attesa di essere trasferito da medicina generale all’Unità di cure subacute (cosa che avverrà quando si registrerà un miglioramento sufficiente). La moglie Maria Lina Pedon si trova al San Gerardo di Monza, dov’è stata operata lunedì 27 novembre per un mixoma atriale (scoperto in modo del tutto fortuito durante la terapia per l’avvelenamento, pur non essendo collegato al fatto). I due anziani sono legati alle 3 vittime Giovanni Battista (94 anni), Gioia Maria (91 anni) e Patrizia (63 anni), tutti e tre deceduti i primi di ottobre, presso l’ospedale a Desio proprio per avvelenamento da tallio. Ancora in ospedale anche Laura (sorella di Patrizia) e la badante Serafina. Il tallio è un metallo che somiglia allo stagno, solitamente utilizzato come veleno per topi o per le formiche. È inodore e insapore, tant’è che in molte nazioni è stato vietato a causa della sua pericolosità.
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