Patatine, caffè e biscotti cancerogeni: quali sono e come salvarsi

Patatine fritte, caffè e biscotti non fanno male solo alla linea: contengono sostanze potenzialmente cancerogene ma c’è un modo per potersi salvare.

Molti alimenti di uso comune possono rivelarsi tossici e potenzialmente cancerogeni. A causare una lunga serie di problemi è la presenza dell’acrilammide, la quale si può formare nei biscotti, nelle fette biscottate, nei cracker, nei cereali per la prima colazione, nel caffè, nel pane e nelle patate. Proprio quest’ultimo cibo è stato oggetto di una ricerca realizzata da Studio Abr (per saperne di più seguite il link in fondo alla pagina) nel quale venivano prese in esame varie marche di patatine fritte nel sacchetto rilevando che, tra quelle vendute nei supermercati, alcune superavano la soglia di sicurezza consigliata.

L’acrilammide è una piccola molecola che si forma durante la cottura dei cibi che contengono sia proteine che carboidrati e il problema viene causato dalle alta temperature cui è necessario ricorrere. Ovviamente questo getta un alone di preoccupazione su azioni quotidiane quali ordinare un caffè al bar oppure una porzione di patatine al ristorante: come si può essere sicuri che questi siano privi di rischio al 100 per cento? D’altronde l’inconsapevolezza potrebbe rilevarsi molto più pericolosa: meglio sapere che gli elementi maggiormente a rischio sono caffè, patatine fritte e biscotti cotti al forno.

Bisogna tenere gli occhi aperti, ma come accorgersi se il cibo che si sta mangiando mette in pericolo la propria salute oppure no? La prima spia è quella del prezzo: meglio non acquistare prodotti dal prezzo stracciato poiché probabilmente l’azienda non garantisce un’attenzione scrupolosa durante tutti i passaggi del processo produttivo (né cambia spesso l’olio della friggitrice). Un altro allarme può scattare a livello visivo: meglio diffidare dalle crosticine abbrustolite su patate e prodotti da forno poiché probabilmente dimostrano che sono stati cotti a temperature troppo elevate.

Per quanto riguarda i prodotti cucinati in casa, le patate devono essere conservate con cura in un luogo asciutto e buio. Se poi prima di cucinarle si tengono in ammollo in acqua calda per qualche minuto, si riducono gli zuccheri e si limita a priori la formazione di acrilammide. Quando si cuoce qualcosa in forno, infine, meglio evitare di superare i 180 gradi poiché oltre quella temperatura la presenza della molecola tossica diventa particolarmente imponente.

Patatine, caffè e biscotti cancerogen: quali sono e come salvarsi

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