L’influenza australiana fa capolino e spaventa anche in Italia: potrebbe essere la peggiore degli ultimi 10 anni, di che si tratta e come evitarla.
L’inverno porta con se temperature basse e i classici malanni di stagione. Come ogni anno ci sono delle raccomandazioni che partono dal Ministero della Salute, dai medici e da esperti del settore sanitario: valutare la possibilità di ricorrere o meno al vaccino, coprirsi adeguatamente con il progressivo abbassamento delle temperature, lavarsi spesso le mani, evitare di uscire di casa quando si avvertono i primi sintomi, fare attenzione agli ambienti piccoli e chiusi (in cui le possibilità di contagio aumentano in modo esponenziale).
Sebbene l’influenza 2017/2018, a detta degli esperti, si preannunci di media entità (proprio come quella della stagione precedente, in cui si era verificata un’incidenza pari a 93 casi ogni 1000 abitanti con circa 162 situazioni gravi e 68 decessi), un piccolo allarme è legato ad un virus che viene dall’altra parte del mondo. Si tratta dell’influenza australiana, un’infezione che potrebbe trasformarsi nella peggiore epidemia degli ultimi 10 anni. Particolarmente violenta, lo spauracchio in effetti va preso in considerazione per non farsi cogliere impreparati. Il rischio, infatti, è quello di passare a letto le festività di fine anno.
Sono già caduti malati moltissimi australiani e lo stesso potrebbe accadere nell’emisfero boreale. Il tragitto del virus comprende il sud-est asiatico e la penisola araba, poi rotta verso l’Europa per arrivare in Italia subito dopo Natale (proprio in quei giorni dovrebbe verificarsi il suo apice). “Se prenderanno il sopravvento i virus che si sono scatenati in Australia, dovremo fare i conti con casi gravi e numerosi”, hanno tuonato gli esperti. Per i soggetti più delicati il vaccino continua a rappresentare una buona opportunità, per tutti gli altri non resta che fare attenzione e prendere le dovute precauzioni.
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