La liquirizia può diventare un problema, soprattutto per chi ha già spento più di 40 candeline: attenzione all’overdose e a tutti i rischi che comporta.
Chi avrebbe mai pensato di parlare di overdose da liquirizia? Eppure l’Fda (Food and Drug Administration) ha lanciato un “warning” – cioè un allarme vero e proprio – che ha per oggetto questa pianta dal gusto inconfondibile, utilizzata per i più svariati prodotti: biscotti, tisane, caramelle e quant’altro. Le raccomandazioni si rivolgono soprattutto agli over 40, sui quali potrebbero manifestarsi le peggiori conseguenze. Ancora più importante, è stata fissata la quantità limite da non oltrepassare per evitare di correre rischi.
Che livello di liquirizia non dev’essere raggiunto e dopo quanto tempo si cominciano a verificare i primi problemi? La risposta è stata chiara e non dev’essere affatto presa sotto gamba: consumare 57 grammi di liquirizia al giorno per 2 settimane, infatti, è già sufficiente per rischiare il ricovero in ospedale. Tutta colpa della glicirrizina, un composto contenuto nella radice e che ha il potere di far abbassare i livelli di potassio nel sangue. Quando ciò avviene, le reazioni del corpo possono essere molto diverse da individuo a individuo: ritmi cardiaci anormali, pressione alta, letargia e persino insufficienza cardiaca.
Fortunatamente i livelli di potassio tornano normali in breve tempo quando si termina l’assunzione. Nonostante ciò, agli esperti non sono mancati i campanelli d’allarme: “Lo scorso anno l’agenzia ha ricevuto un report su un appassionato di liquirizia che ha avuto problemi medici dopo l’assunzione. E diverse riviste scientifiche hanno legato questo alimento a problemi di salute sopra i 40 anni, soprattutto in chi ha già precedenti di problemi al cuore o pressione alta”, ha affermato Linda Katz, esperta della Fda. Massima attenzione e niente esagerazioni quindi, considerando anche che spesso molti prodotti commerciali che hanno il sapore della liquirizia in realtà sono stati epurati dalla glicirrizina oppure vengono realizzati con olio di anice.
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