Una nuova forma di epatite B, diffusa nell’Europa dell’Est, sta tornando in Italia a causa dei rapporti con prostitute e badanti: cosa sta succedendo e come prevenire il problema.
Senza voler operare alcuna forma di razzismo ma analizzando semplicemente i dati al riguardo, va segnalata una crescita dei casi di epatite B soprannominata da alcuni “epatite da badante”. Il motivo è semplice: la patologia originaria è molto diffusa nell’Europa dell’Est ma si sta diffondendo anche in Italia (Paese che presentava livelli di guardia molto bassi) principalmente a causa di due situazioni che si stanno verificando in maniera sempre più prepotente: anziani che hanno rapporti non protetti con badanti dell’Est e individui più giovani che fanno lo stesso con prostitute provenienti dalla medesima area geografica.
Sebbene la via sessuale sia la più percorsa, anche i contatti di sangue o fluido corporeo possono trasmettere il virus. Negli ultimi anni l’attenzione e gli sforzi delle case farmaceutiche sono stati rivolti all’epatite C eppure, numeri alla mano, occorre fare un passo indietro prima che sia troppo tardi. L’ultimo rapporto Oms sulle epatiti nel mondo ha dipinto una situazione davvero critica: 240mila milioni di persone hanno l’epatite B cronica, con picchi in Asia e Africa. I comportamenti a rischio sono l’uso di droghe iniettive, i rapporti promiscui senza preservativo, trasfusioni non controllate, piercing e tatuaggi in ambienti non sicuri.
Dettaglio non da poco, esiste un vaccino che in Italia rientra tra quelli obbligatori. Una volta contratto il virus si può tenere sotto controllo attraverso una terapia antivirale ed ecografie semestrali di controllo ma non si può eradicare del tutto (proprio come accade, ad esempio, per l’hiv). Trattandosi di un virus oncogeno, esso può portare a cirrosi e cancro al fegato. Non tutti coloro che entrano a contatto con il virus si ammalano: i cosiddetti “infetti non malati” possono condurre una vita normale ma, a loro volta, devono fare attenzione a non aggravare la situazione con ulteriori contagi a terze persone.
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