Parte come ogni anno la campagna vaccinale 2017-2018: tra favorevoli e contrari, tutto quello che c’è da sapere Regione per Regione.
L’inverno stenta ad arrivare ma il piano vaccinale ovviamente deve partire, proprio come ogni anno. Per massimizzare la sua efficacia occorre muoversi per tempo, prima cioè che il classico picco stagionale faccia la sua comparsa. Per il 2016/2017 il picco era stato raggiunto l’ultima settimana del 2016, in anticipo di circa 4 settimane rispetto alle stagioni precedenti ed ha avuto una durata di 12 settimane. L’impatto è stato di media entità e per il 2017/2018 ci si aspettano più o meno dati simili con un’incidenza tra i 9-10 casi per 1.000 assistiti. Unico dato negativo, l’aumento dei casi gravi e dei decessi. Per entrambe le categorie, però, era stata documenta una patologia cronica preesistente (era stato raccomandato il vaccino ma questo era stato adottato solo dal 25 per cento dei pazienti).
La copertura vaccinale ha registrato un progressivo calo dal 2011 ad oggi. Le cause vanno ricercate, probabilmente, nel fermento scatenato dai dibattiti vax – no vax ma il comparto sanitario continua a promuovere la propria posizione e punta a raggiungere una copertura del 95 per cento (soglia considerata ottimale, mentre quella del 75 viene ritenuta la soglia minima). Le categorie a rischio restano le stesse: bambini, anziani sopra i 65 anni e pazienti affetti da particolari patologie croniche. Per loro il vaccino è gratuito, basta rivolgersi ai propri medici e pediatri di famiglia fino alla fine del mese di dicembre. Chiunque fosse impossibilitato a raggiungere un ambulatorio potrà richiedere l’assistenza domiciliare.
Per quanto possa sembrare un banale malanno di stagione, l’influenza resta la terza causa di morte in Italia tra le patologie infettive. Tutta colpa delle complicanze che possono sopraggiungere all’iniziale stato febbrile. Oltre al vaccino, però, vanno adottate alcune buone pratiche: frequenti lavaggi delle mani, uso di mascherine negli ambienti sanitari per i pazienti che presentano sintomi influenzali, isolamento in casa quando sopraggiunge la malattia, buone abitudini respiratorie.
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