Giampaolo Fusco è un personal trainer molto seguito dentro e fuori dal web. La sua pagina Facebook – Giampaolo Fitness Coaching Fusco – ha raggiunto un enorme successo e le sue allieve continuano a dargli fiducia. Il suo target è principalmente femminile e proprio per questo motivo allenamenti e consigli sono rivolti principalmente a loro. Tra post on-line e coaching Day “di persona” in giro per l’Italia, la nuova frontiera del fitness è proprio questa. VelvetBody l’ha intervistato tra una seduta e l’altra per saperne qualcosa in più.
Per apparire in forma – senza diventare dei bodybuilder professionisti, quindi – in che misura bisogna affidarsi al fitness e in che misura all’alimentazione?
I vecchi dogmi secondo i quali la percentuale era 60 alimentazione e 40 allenamento sono superati. Il rapporto è molto più aperto e possiamo parlare di 25 per cento dieta, 25 allenamento/recupero, 25 pesi e 25 dormire. Se viene a mancare uno di questi pilastri è difficile ottenere risultati. Se si mangia male non si perde peso a causa della ritenzione idrica; l’allenamento deve prevedere sia una parte aerobica che una anaerobica; se non si dorme lo stress mina il fisico e così via.
Di solito chi va in palestra vuole “tutto e subito”: che tempistiche bisogna attendersi invece per ottenere un corpo bello e sano?
Ovviamente non si possono dare sicurezze visto che dipende anche dalla storia dell’allieva: disturbi precedenti, scelte alimentari azzardate (quale ad esempio la decisione di azzerare i carboidrati) alterano i risultati. In linea teorica parlo sempre di un periodo che va dalle 18 alle 30 settimane. Se entro questo lasso di tempo non si ottiene nulla di sicuro si è sbagliato qualcosa.
Sulla tua pagina l’attenzione è rivolta soprattutto alle donne: qual è la parte del corpo su cui ti chiedono più spesso di lavorare?
I maggiori crucci delle donne sono le gambe e i glutei. C’è la donna ginoide che viene afflitta da cellulite e ritenzione idrica mentre quella androide combatte con la simmetria del proprio corpo e vuole migliorarne le proporzioni. Solitamente la simmetria esteticamente più gradevole prevede spalle larghe, vita stretta, busto a V.
Come motivarsi quando la voglia di allenarsi viene meno?
Ho notato che dover dare conto ad un team come il nostro è già una grossa spinta: bisogna sottoporsi ad un controllo ogni 2 settimane e raggiungere il traguardo prefissato è fonte di grossa soddisfazione. Ciò che fa più effetto in assoluto, comunque, è il raggiungimento dei primi risultati. Aumenta la fiducia, si prova soddisfazione, ci si piace di più quando ci si veste. Più cresce l’accettazione del proprio corpo e più si trovano stimoli per andare avanti.
Il fitness sul web – “a distanza” – è sempre più seguito: come spieghi questo fenomeno?
I social hanno abbattuto ogni confine, così ci si può rivolgere ad un largo pubblico. Puoi far vedere in cosa sei davvero bravo, quali sono i risultati raggiunti dalle tue allieve, a quali considerazioni scientifiche attingi, su quali esercizi ti poggi. Le persone possono fare le loro valutazioni, vedono da soli e possono avere delle conferme e delle controprove. Ciò permette di crescere esponenzialmente: più raggiungi risultati e più altri allievi avranno fiducia e voglia di seguirti. In qualche modo il cliente può raccogliere le prove di cui ha bisogno prima di affidarsi a te.
Qual è la tua esperienza?
Io gestisco anche delle palestre e conosco molto bene questo mondo. A livello gestionale si spingono strutture incredibili ma ci si deve rendere conto che il motivo principale per il quale si va in palestra non è solo il divertimento, la community o l’area benessere: ci si vuole migliorare! Il servizio on-line offre uno staff di specialisti, sfrutta il passaparola per promuovere l’attività e soprattutto si basa sul riscontro. La teoria possono dirla tutti ma vedere i risultati e l’unica cosa che ti permette di guadagnare la fiducia dei tuoi allievi.
Raccontaci la tua soddisfazione più grande.
L’aspetto più bello non è il rapporto con gli atleti bensì quello con le donne che si approcciano al fitness per la prima volta. È bello rendere fruibile l’allenamento, permettere di ottenere buoni risultati e aiutarle a vincere la loro sfida personale. È incredibile quando degli allievi soddisfatti ti vengono a trovare e sono felici di mostrarti il loro percorso. È questo che ti ripaga dei sacrifici. Durante i coaching Day che organizziamo c’è gente che percorre molti chilometri per partecipare: loro investono tempo e denaro e per me è una grossa responsabilità. Non deluderli è la soddisfazione più grande.
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