L’uomo di Neanderthal ha avuto un’influenza enorme sull’uomo moderno: tra le tante eredità anche pancetta, malattie mentali e il colore di pelle e capelli.
Non uno ma ben 3 studi pubblicati sulle riviste di settore Science e sull’American Journal of Human Genetics hanno preso in esame le mappe genetiche dei nostri antenati e sono riusciti a capire in che modo il dna dell’uomo di Neanderthal abbia influenzato la conformazione fisica dell’uomo moderno. Il legame, in effetti, è molto stretto: è da lui che sarebbero stati ereditati tratti quali il colore della pelle e dei capelli, la tendenza a lasciarsi coinvolgere da malattie come la schizofrenia e persino quella ad accumulare la pancetta.
Insomma, l’eredità dell’uomo di Neanderthal è piuttosto ingombrante e ovviamente non gradita in ogni suo aspetto. Le cosiddette maniglie dell’amore sono tra i nemici giurati degli uomini ma soprattutto delle donne, impegnatissime a contrastarle con dieta e allenamento mirato. Gli esperti però non hanno dubbi sulla loro origine e tale parere è da considerarsi più che autorevole. Tra gli autori degli studi, infatti, c’è anche il biologo svedese Svante Paabo dell’Istituto Max Planck per l’Antropologia Evoluzionistica di Lipsia, al quale in passato è stata attribuita la scoperta della parentela tra gli uomini di Neanderthal e i discendenti dell’uomo Sapiens.
Il discorso tra l’altro non finisce qui, visto che l’eredità comprende anche il colore degli occhi, i ritmi del sonno e l’umore. Secondo le nuove ricerche sopra citate, la porzione di Dna dei Neanderthal nelle popolazioni moderne non africane è compresa tra l’1,8 e il 2,6 per cento, al di sopra delle stime precedenti. Questi geni hanno influenzato i livelli di plasma, colesterolo e vitamina D. Una cosa non da poco, che ci ha serviti su un piatto d’argento “pancetta”, malattie quali l’artrite reumatoide, la schizofrenia e la risposta ai farmaci antipsicotici. Se ormai il danno è fatto, tanto vale sapere a chi bisogna dare la colpa.
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