Un marchio italiano di salame piccante è stato ritirato dal mercato per un rischio salmonella: quali conseguenze, i lotti cui fare attenzione.
Il Ministero della Salute ha richiamato un lotto di salame piccante a causa della presenza di salmonella. L’insaccato in questione viene prodotto dal Salumificio Del Nera, in provincia di Perugia. Il provvedimento è stato reso operativo a partire dal 4 ottobre 2017 ma la produzione risale al mese di agosto. Il lotto di salame piccante coinvolto dal provvedimento, per l’esattezza, è quello prodotto in data 18 agosto 2017, con scadenza di consumazione entro il 18 aprile 2018. Andando ancor più nello specifico, il richiamo interessa le confezioni da 350 grammi con sigla Q1920/L, la quale appartiene all’identificazione del marchio dello stabilimento.
La salmonella è un’infezione alimentare da non sottovalutare. I sintomi più frequenti consistono in nausea, febbre, mal di testa, dolori allo stomaco, diarrea e vomito. Questi iniziano a manifestarsi entro 3-4 giorni dal consumo del prodotto. Il più delle volte i casi si risolvono da soli senza alcun intervento medico ma non si tratta comunque di un problema da sottovalutare. Per nessuna ragione, inoltre, bisogna ricorrere agli antibiotici: tra gli effetti collaterali più comuni ci sono l’aumento della resistenza della salmonella e il prolungamento della permanenza dei batteri nelle feci.
Come già specificato per i precedenti casi di prodotti ritirati dal mercato (il link in fondo fornisce i dettagli dell’ultimo in ordine di tempo, il quale vede coinvolti alcuni lotti di spinaci Bonduelle), l’ordine consiste nell’evitare il consumo dei cibi per riconsegnarli al supermercato in cui è avvenuto l’acquisto. In linea di massima le buone pratiche da tenere presenti per allontanare il rischio salmonella sono poche e semplici: lavare bene frutta e verdura (sotto acqua corrente fredda), cuocere tutti gli alimenti derivati da animali. È proprio lì che potrebbe trovarsi una maggiore concentrazione di batteri: limitarne l’efficacia è il modo migliore per salvaguardare la salute del consumatore.
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