Un team di medici con idee contrastanti sul cesareo ha portato alla morte di un bambino: è stato perso del tempo prezioso mentre loro litigavano in sala operatoria.
Dopo 9 mesi intensi come quelli che compongono una gravidanza, la mamma ha solo voglia di partorire e conoscere l’esserino che è cresciuto dentro di sé. La nascita è un trauma per il piccolo nonché un momento particolarmente delicato. Per questo è importante scegliere la struttura giusta e affidarsi a dei veri professionisti che, come minimo, siano disposti a mettere da parte le proprie beghe personali in nome di una missione ben più importante: mettere al mondo una nuova vita e offrire il miglior servizio possibile.
Purtroppo non è andata così ad una mamma che aveva deciso di farsi ricoverare presso l’Umaid Women and Children Hospital di Jodhpur (in Rajasthan, una regione dell’India occidentale). Mentre la donna si trovava sdraiata sul lettino della sala parto, i due medici incaricati di seguirla hanno cominciato a litigare animatamente. Motivo del contendere un parto cesareo. La paziente – ma soprattutto il suo bambino – ne aveva urgente bisogno ma la discussione ha fatto perdere tempo prezioso causando una vera tragedia.
Il dottor Ashok Nanival, ginecologo, ha inveito verso Mathura Lal Tak, l’anestesista. Nanival prima di procedere al cesareo aveva chiesto se la paziente avesse mangiato ma Lal Tak si è rivolto ad un altro medico per avere le risposte. Tali controlli non sono andati giù al ginecologo, che probabilmente non ha mandato giù la sensazione di essere scavalcato. Alla fine, dopo tante discussioni, il cesareo è stato finalmente eseguito. Il piccolo è nato ma è morto subito dopo per una “grave asfissia alla nascita”. È stato persino girato un video dell’accaduto, il quale mostra una totale mancanza di rispetto, educazione e professionalità. Doverosa ma a quel punto inutile la sospensione dei due medici e l’apertura di un’indagine nei confronti dell’intero ospedale.
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