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Salute

Debutta il primo farmaco anti-cancro: costi e remissione

È prodotto da Novartis e si chiama Kymriah: è il primo farmaco anti-cancro, ecco quali sono i costi, le terapie da seguire e le percentuali di remissione nei pazienti più gravi.

La Food and Drug Administration (Fda) ha il potere di bloccare o dare il via libera ad ogni medicinale negli Stati Uniti. Stavolta l’ente americano ha optato per il pollice in su e ha fatto partire la distribuzione di Kymriah, il primo farmaco anti-cancro. Prodotto da Novartis, Kymriah viene somministrato per via endovenosa ed è in grado di curare la leucemia linfatica acuta. Questa è una patologia che colpisce soprattutto i bambini e il nuovo medicinale ha dato segnali positivi anche nei pazienti che non avevano risposto alle cure classiche (comunque efficace nell’85 per cento dei casi).

Il progetto è nato grazie ad una collaborazione tra il Children’s hospital di Filadelfia e la University of Pennsylvania. Si è giunti così al rivoluzionario farmaco, venduto al costo di circa 475 dollari. L’efficacia è garantita dalla mutazione dei linfociti T: queste sono le cellule più importanti del sistema immunitario e Kymriah riesce a trasformarle in cellule killer che attaccano il tumore. Il dott. Stephan Grupp di Filadelfia lo ha definito “un modo completamente nuovo di curare il cancro” e in effetti propone un completo cambio di rotta rispetto alle tecniche più tradizionali.

Ciò che viene apprezzato di Kymriah è soprattutto l’approccio meno tossico e più innovativo rispetto a chemioterapia e radioterapia. Il farmaco Novartis è stato testato su un gruppo di 63 pazienti: il tasso di remissione è stato dell’83 per cento. Restano da chiarire i meccanismi che regolano la ricomparsa del tumore, visto che in alcuni pazienti il male si è ripresentato qualche mese dopo. L’intera procedura, tuttavia, è stata sperimentata su una bambina ormai allo stadio finale: era in fin di vita e grazie alla nuova procedura è guarita e sta bene 5 anni. Un progetto senza dubbio incoraggiante, che non deve tuttavia far dimenticare quanto sarebbe importante spendere le stesse energie nel campo della prevenzione: stili di vita più sani, produzioni alimentari meno tossiche, un freno all’inquinamento.

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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